142017Nov
Playboy: a novembre arriva la playmate transgender!

Playboy: a novembre arriva la playmate transgender!

Per la prima volta nei suoi 64 anni di storia sul magazine Playboy comparirà una Playmate transgender. La decisione è stata presa da Cooper Hefner, alto dirigente, in linea con la missione fondante della rivista: abbracciare i cambiamenti di atteggiamento nei confronti del sesso. La modella francese Ines Rau, 26 anni, apparirà nell’inserto centrale del numero di Novembre, il primo rilasciato in seguito alla morte del padre e fondatore di Playboy, Hugh Hefner.

La scelta di Ines Rau ci dice molto della filosofia del magazine, lo stesso Cooper ha affermato: “E’ la cosa giusta da fare. Siamo in un momento in cui i ruoli di genere stanno evolvendo”. La scelta è ricaduta su Ines in quanto, sempre secondo Cooper, la modella sarebbe deliziosa e con una forte personalità ma anche per ridare forza alla voce della rivista. “E’ veramente il momento per noi di fare un passo indietro e tornare alle origini per affermare che ciò che il brand ha rappresentato nei suoi primi anni – innovazione, provocazione e liberazione – è ancora vivo nella cultura attuale”

La modella francese è già apparsa in altre riviste come Vogue America, Vogue Italia e in alcune campagne pubblicitarie. Lei ha pianto di gioia nell’apprendere la notizia. “E’ stato un complimento come mai ne ho ricevuti. Molti uomini mi hanno fatto dei complimenti ma questo mi fa sentire realmente speciale, bellissima e femminile, sono senza parole”

Ma questa decisione ha incontrato delle resistenze. Navigando sulle pagine Facebook, Twitter o Instagram si possono osservare varie reazioni. Molti commenti hanno espresso supporto e riconoscimento alla bellezza di Ines ma altri si sono definiti scioccati o addirittura inorriditi dalla notizia.

Cooper Hefner non ha riconsiderato la sua decisione e si è mostrato più deciso a spostare il focus della discussione sull’uguaglianza e la sessualità. “Non ho preso questa decisione basandomi sul fatto che i soggetti che pagano per il prodotto o i fan del brand possano o meno esserne soddisfatti, l’ho presa perché era la decisione giusta da prendere, indipendentemente dai commenti che ne sono scaturiti” ha riferito il giovane Hefner.

Il numero di Novembre/Dicembre della rivista è entrato in stampa a fine Settembre, inizialmente la modella doveva apparire in copertina ma, per rendere omaggio al fondatore si è scelta, alla fine, una sua foto del 1965.  Alcuni hanno commentato sui social che Hugh non avrebbe mai acconsentito ad una donna transgender di apparire nella sua rivista, ma in realtà Ines Rau era già stata scelta mesi prima della sua morte. Inoltre, anche se si tratta della prima volta in assoluto per una playmate (coniglietta del mese), non è la prima apparizione di una transgender tra le pagine del magazine.

Nel 1981 Caroline (Tula) Cossey, una modella trans inglese, apparve su Playboy per il film di James Bond ‘Solo per i tuoi occhi’ insieme ad altre Bond Girls. Nel 1991 ritornò sulla rivista per un servizio da sola, il primo per una donna trans.

“Incredibile la mancanza di consapevolezza che le persone hanno nel tentare di capire cosa mio padre voleva realizzare, ossia poter avere una discussione sulla sessualità che fosse salutare e la portasse alla luce del sole” commenta Cooper.

Nel Marzo del 1965 Playboy ottenne un altro primato eleggendo Jennifer Jackson, una donna afroamericana, come Playmate del mese. I commenti che suscitò questo gesto furono molto simili a quelli attuali, tra varie lettere indignate ci fu qualcuno che sottolineò ed elogiò la modernità di vedute del magazine.

A proposito delle recenti preoccupazioni riguardo l’oggettificazione del corpo femminile e i diritti delle donne, argomenti riemersi alla morte di Hugh Hefner, Ines Rau ha commentato: “Penso che Playboy abbia sempre abbracciato la bellezza e la libertà delle donne. Dà potere alle donne nella loro nudità, che è il modo più bello e più semplice di farlo”.

tradotto e riadattato da https://www.nytimes.com/2017/10/19/arts/playboy-playmate-transgender.html?_r=0

a cura della dott.ssa Camilla Tonioni

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