102023Nov
Le persone neurodivergenti sono più inclini alle pratiche kinky?

Le persone neurodivergenti sono più inclini alle pratiche kinky?

Alcune persone che frequentano spazi dedicati al kink e al BDSM hanno riscontrato di incontrare più individui neurodivergenti rispetto ad altri contesti sociali. Esiste davvero una correlazione tra questi due fattori e, in caso affermativo, perché? La ricerca accademica sulla correlazione tra la neurodivergenza e la pratica del kink sta cominciando a emergere solo recentemente potendo offrire spunti su come questi due tratti siano correlati, su come possano integrarsi reciprocamente e su cosa tutto ciò significhi per la nostra comprensione della sessualità umana. Di seguito, esamineremo alcuni risultati recenti, oltre a esplorare più nel dettaglio cosa significhi il termine neurodivergenza.


Cos’è la neurodivergenza?

La neurodiversità comprende l’intera gamma di funzioni cognitive in persone che possono presentare ogni livello di abilità. Gli individui neurodivergenti possiedono un sistema nervoso che elabora e comprende concetti attraverso modalità che possono essere collocate al di fuori di ciò che è considerato “tipico” nei diversi contesti sociali. Queste differenze possono riguardare modi di apprendere, percepire l’ambiente e mettere in pratica segnali sociali. In breve, gli individui neurodivergenti sono persone le cui specifiche differenze cerebrali influenzano il  funzionamento del loro cervello. Di contro, gli individui che mettono in atto e sperimentano processi cognitivi “tipici” vengono  definiti neurotipici.

Due delle manifestazioni più comuni della neurodivergenza sono l’autismo e l’ADHD, condizioni su cui gran parte della ricerca attuale riguardante la correlazione con il kink/BDSM si concentra. Tuttavia, il termine “neurodivergente”  include anche condizioni come la dislessia, la sindrome di Down e il disturbo bipolare, ad esempio.

Parte della letteratura accademica potrebbe anche fare riferimento al termine “neuroqueer” (un neologismo formato da neurodivergente e queer), coniato dal Dr. Nick Walker nel 2015. Questo termine viene utilizzato sia come aggettivo che come verbo, descrivendo così il modo in cui  gli individui possano essere neuroqueer mentre partecipano al contempo a ciò che Walker definisce processo di “neuroqueering” della vita quotidiana.


Cos’è il kink/BDSM?

Il kink è un concetto molto ampio che comprende praticamente qualsiasi forma di espressione sessuale atipica, collocata  al di fuori di quella che può essere definita sessualità mainstream. Ciò include l’erotizzazione delle sensazioni intense (un elemento caratterizzante può essere l’atto di  mescolare piacere e dolore), il giocare con dinamiche di potere, il trarre piacere da oggetti inanimati (utilizzando sex toys per esempio), il gioco di ruolo ed altro ancora. Una manifestazione popolare del kink è il BDSM (Bondage e Disciplina, Dominanza e Sottomissione, Sadismo e Masochismo), che si riferisce a una vasta gamma di pratiche sessuali.



Perché la neurodivergenza e il kink potrebbero essere correlati?

Per essere chiari, non c’è una correlazione  diretta tra la neurodivergenza e la partecipazione a pratiche kink/BDSM.

Piuttosto, sembra esserci un’iper-rappresentazione di individui neurodivergenti negli spazi kink rispetto alle stime di queste caratteristiche nella popolazione complessiva [1,2]. Nel caso degli individui autistici, è stato ipotizzato che esista un’associazione con l’intensa stimolazione sensoriale desiderata tipica delle pratiche kink. Ad esempio, le attività BDSM possono aiutare a ridurre il sovraccarico sensoriale negli adulti autistici mediante l’uso di bendaggi per gli occhi e tappi per le orecchie, o praticando il kink in un ambiente buio chiamato “dark dungeon setting” ossia che rimandi e utilizzi elementi tipici del contesto carcerario (sbarre , manette etc.) [3].

Inoltre la ricerca sottolinea che il linguaggio esplicito che struttura le pratiche BDSM e kink risulta attraente per alcuni individui autistici che possono tendere e ricercare questa forma di comunicazione nelle relazioni interpersonali [2,3]. Ad esempio, adottare regole esplicite riguardanti le dinamiche di potere, le aspettative di piacere sessuale (o non sessuale) e la definizione di pratiche di consenso chiare e dirette sono elementi fondamentali nelle comunità kink. Questo approccio all’attività sessuale potrebbe essere ricercato dagli individui neurodivergenti che interpretano con  difficoltà i segnali sociali tipici delle relazioni neurotipiche.

Gli spazi kink/BDSM potrebbero anche fornire una comunità sociale per gli individui neurodivergenti. Uno studio recente (2023)  pubblicato su The Journal of Sex Research ha cercato di valutare quanto il pup play possa essere attraente per gli individui neurodivergenti [1]. I risultati indicano che i partecipanti a questo studio, reclutati grazie al loro coinvolgimento attivo nella comunità del pup play, avevano una percentuale molto più alta di probabilità di essere autistici rispetto all’1% stimato della popolazione della Nuova Zelanda. Curiosamente, sebbene non ci fosse una relazione significativa tra tratti autistici e la preferenza tra il ruolo di pup e handler, si è riscontrata una leggera inclinazione degli individui autistici nel preferire un ruolo fisso rispetto al cambio di ruolo.

Si può concludere che le associazioni tra neurodivergenza e partecipazione al kink/BDSM potrebbero non sorprendere, date le ben documentate relazioni tra neurodivergenza e queerness, e tra queerness e kink/BDSM [4]. Tuttavia, ulteriori ricerche riguardanti queste associazioni sono probabilmente in grado di fornirci importanti intuizioni in merito  alla sessualità umana, come la comprensione delle sensazioni di piacere e le forme più efficaci di comunicazione sessuale.




Articolo Tradotto e Rielaborato dalla dott.ssa Giulia Crocioni dal sito: www.sexandpsychology.com/blog/2023/8/30/are-neurodivergent-people-more-likely-to-be-kinky/


Bibliografia :

1: Wignall, L., Moseley, R., & McCormack, M. (2023). Autistic traits of people who engage in pup play: Occurrence, characteristics and social connections. The Journal of Sex Research, 0(0), 1–11

2: Pliskin, A. E. (2022). Autism, sexuality, and BDSM. Ought: The Journal of Autistic Culture, 4(1).

3: Pearson, A., & Hodgetts, S. (2023). “Comforting, reassuring, and…hot”: A qualitative exploration of engaging in bondage, discipline, domination, submission, sadism and (sado)masochism and kink from the perspective of autistic adults. Autism in Adulthood.

4: Muzacz, A. K. (2021). Expressions of queer intimacy: BDSM and kink as means of self-actualization. Journal of Humanistic Psychology, 00221678211022638.



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