Le nuove regole delle relazioni
Gli accordi sessuali sono, per molti aspetti, antichi quanto le relazioni stesse. Le tradizioni matrimoniali, che risalgono a migliaia di anni fa in un’ampia gamma di culture e religioni, dettano in qualche modo i confini sessuali di una relazione. In molti casi e tradizioni (anche se non in tutti), il confine è la monogamia- ossia l’accordo che prevede che nessuno dei due partner avrà rapporti sessuali con altre persone. Questa è la norma matrimoniale consolidata negli Stati Uniti. Il sesso con un partner esterno (tipicamente definito adulterio o infedeltà nelle discussioni legali) non solo è motivo di “divorzio per colpa” in circa due terzi degli stati americani (Cornell Law School Legal Information Institute, giugno 2021), ma è addirittura criminalizzato (anche se raramente perseguito) nella maggior parte degli stati (Cornell Law School Legal Information Institute, novembre 2021).
Molte di queste norme sui confini sessuali sono implicitamente o esplicitamente fondate su un paradigma eterosessuale. Negli ultimi 20 anni, i ricercatori hanno iniziato a prestare attenzione ai confini sessuali stabiliti dalle coppie di minoranze sessuali e di genere.
Perché questa crescente attenzione?
La ricerca sugli accordi sessuali ha iniziato a suscitare interesse nei primi anni 2000. All’incirca in quel periodo, una ricerca condotta nei Paesi Bassi indicava che molte nuove infezioni da HIV tra gli uomini appartenenti a minoranze sessuali venivano trasmesse tra i partner principali o primari della relazione- fidanzati, amanti, coniugi e altre relazioni continuative o impegnate (ad esempio, Davidovich et al., 2001). Qualche anno dopo, stime complementari basate su dati statunitensi hanno suggerito che tra il 35% e il 68% delle nuove infezioni da HIV tra gli uomini appartenenti a minoranze sessuali sono state trasmesse tra i partner di una relazione (Goodreau et al., 2012; Sullivan et al., 2009).
Con la consapevolezza che i principali partner rappresentano un numero sostanziale di nuove infezioni da HIV tra gli uomini appartenenti a minoranze sessuali, la comprensione del modo in cui le coppie maschili cisgender gestiscono il rischio di trasmissione dell’HIV è diventata una priorità per la salute pubblica. A tal fine, i ricercatori si sono interessati agli accordi che le coppie prendono riguardo ai rapporti sessuali con partner esterni. Le prime ricerche in questo campo hanno risposto ad alcune domande.
Che tipo di accordi stipulano le coppie?
La monogamia, o esclusività sessuale, non è l’unico limite che le coppie possono considerare (Cain & Starks, 2024). Gli studi sulle coppie maschili indicano costantemente che tra un quarto e circa due terzi di esse hanno concordato che il sesso con partner esterni è in qualche modo consentito (ad esempio, Mitchell & Petroll, 2013; Parsons et al., 2013; Sharma et al., 2019; Sharma et al., 2021; Starks et al., 2020; Starks et al., 2019).
Le coppie che accettano di non essere monogame possono comunque avere delle regole e dei limiti. Sono stati identificati alcuni limiti comuni:
- Il sesso con partner esterni può avvenire solo quando sono presenti entrambi i partner della relazione principale. Secondo le stime, tra il 10% e il 45% delle coppie maschili limita il sesso in questo modo. Il sesso coinvolge sempre i partner della relazione principale insieme, ma a volte vengono coinvolti altri partner (Mitchell & Petroll, 2013; Parsons et al., 2013; Starks et al., 2020; Starks et al., 2019).
- Aspettative sulla comunicazione. Le regole più comuni in questo caso riguardano la discussione di un potenziale rapporto sessuale con un partner esterno prima che si verifichi o la sua divulgazione dopo il fatto (Grov et al., 2014).
- Limiti condivisi. Alcune coppie pongono dei limiti alle persone (ad esempio, niente partner ripetuti o sesso con amici comuni), ai luoghi (ad esempio, “puoi andare a casa di qualcuno per rimorchiare, ma non puoi portare qualcuno a casa nostra”) o alle attività (ad esempio, “facciamo solo sesso orale e non anale con altre persone”) (Grov et al., 2014).
Perché le coppie stringono accordi?
I ricercatori che lavorano in questo settore si sono inizialmente concentrati sugli accordi sessuali come modo per comprendere il rischio e la prevenzione dell’HIV nelle coppie di uomini. Uno dei primi studi si è spinto oltre, esaminando le motivazioni che spingono le coppie maschili a stringere un accordo sessuale (Hoff et al., 2010). Hanno scoperto che, in effetti, una delle motivazioni per la formazione di un accordo sessuale era la prevenzione dell’HIV; tuttavia, non era l’unica ragione. Queste coppie hanno anche indicato che la formazione di un accordo sessuale ha aumentato il loro senso di amore e fiducia nella relazione. Ha ridotto la necessità di mantenere i segreti e ha facilitato l’onestà, la condivisione e la discussione.
Gli accordi sono effettivamente associati al comportamento?
Forse il risultato più importante di questi primi studi sugli accordi sessuali nelle coppie maschili è che essi predicono effettivamente il comportamento: quando le coppie maschili si accordavano per essere monogame, i partner avevano una probabilità significativamente minore di avere rapporti sessuali con partner esterni. Gli uomini single e quelli in relazioni non monogame hanno tassi comparabili di sesso con partner esterni (Parsons et al., 2013; Starks et al., 2020; Starks et al., 2019).
Detto questo, gli accordi sessuali non sono indicatori perfetti del comportamento. Alcuni uomini con accordi monogami fanno sesso con partner esterni (presumibilmente violando il loro accordo) (Starks et al., 2020; Starks et al., 2019). Quando lo fanno, possono effettivamente fare sesso più spesso degli uomini che sono single o che hanno accettato di non essere monogami (Starks et al., 2020). Allo stesso modo, non tutti gli uomini con accordi non monogami si avvalgono della libertà di fare sesso con altri partner.
Dove possiamo arrivare?
Questa ricerca sugli accordi sessuali nelle coppie maschili rappresenta solo un punto di partenza. Lavori più recenti hanno analizzato i fattori che predicono se i partner sono concordi o meno su quali siano i loro accordi e se le persone si attengono ad essi. Inoltre, stiamo iniziando a esaminare gli accordi sessuali in altre coppie LGBTQ+ e a riesaminare le norme e i presupposti della monogamia nelle relazioni eterosessuali. C’è molto da sviscerare.
Articolo tradotto e adattato dalla dottoressa Francesca Burberi dal sito: www.psychologytoday.com/us/blog/queer-relationships-no-straight-lines/202406/sexual-agreements-the-backstory
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