102020Apr
Mi sono ritrovata sui gruppi Telegram di revenge porn – Intervista ad Alice

Mi sono ritrovata sui gruppi Telegram di revenge porn – Intervista ad Alice

Ultimamente si parla molto di gruppi Telegram di revenge porn in cui vengono diffuse immagini di ragazze, spesso anche minorenni. In un precedente articolo abbiamo dato consigli per le vittime che ritrovano le proprie immagini su chat Telegram o diffuse senza il loro consenso.

In questo articolo abbiamo intervistato Alice, una ragazza che ha ritrovato le proprie immagini su uno di questi gruppi e che ci ha contattato sul nostro canale Instagram @Sessuologia.

1) Come hai scoperto che le tue immagini erano in uno di quei gruppi Telegram?
Ho scoperto che le mie foto circolavano su quei gruppi Telegram perchè qualcuno ha avuto la coscienza di avvisarmi su Instagram. Mi ero resa conto che ci fosse qualcosa di strano perchè quel giorno improvvisamente mi iniziarono a seguire tantissime persone. Ma mai avrei pensato che il motivo fosse legato a qualcosa di così incredibilmente assurdo. Le mie foto, il mio nome, cognome, città. Tutto. Interamente in pasto ad avvoltoi.

2) Come ti sei sentita quando l’hai scoperto?
Non so descrivere esattamente come mi sono sentita. Ricordo che da quel momento mi ha pervaso un disgustoso senso di nausea che non mi ha più abbandonato. Quando qualcuno viola in questo modo la tua privacy, è difficile non far ricadere le conseguenze sul tuo stile di vita. E in men che me ne accorgessi questa mia fobia era diventata ossessione. Ho iniziato a controllare compulsivamente, ogni ora, se ci fossero nuove mie foto. Non potevo smettere di cercare il mio nome, in mezzo a quelle innumerevoli foto e in mezzo al quelle disgustose chat.

3) Puoi raccontarci cosa hai trovato dentro quel gruppo?
Lo sdegno nacque nell’immediato. Non bastava il volgare nome del gruppo, o il linguaggio scurrile. No, perchè ad accrescere lo schifo in me ha influito l’accorgersi dei contenuti che queste persone si stavano scambiando. Foto di ex, foto di donne incinte nude, foto di minorenni, ragazzine di 11 o 12 anni, gettate in pasto agli squali. Credo che una cosa così non l’avevo mai vista neanche nei film. Pensare di essere dentro quella chat mi ha totalmente mandato in escandescenza.

4) Ne hai parlato con qualcuno? Hai trovato il supporto delle persone a cui ti sei confidata?
Inizialmente ne ho parlato con poche persone fidate. Il loro supporto è stato essenziale. In questi momenti è importante riuscire a rifugiarsi nelle persone che sanno davvero chi sei, perchè quando c’è qualcuno intenzionato ad abbatterti bisogna lottare fino all’ultimo per non permettergli di strappargli via la tua autenticità, le tue mille sfumature di carattere, le tua TE. A volte ricevere diversi punti di vista è essenziale per tirare le somme e per renderti conto che in fondo, la colpa non è stata mia.

5) Cosa hai fatto quando hai scoperto che le tue immagini erano in quel gruppo? Hai denunciato? Come è andata?
Ovviamente in questi casi l’unica cosa che si può fare è denunciare. I risultati ovviamente non sono quelli desiderati. Telegram è una chat altamente criptata, che fa della sua segretezza la sua arma. Tuttavia, è necessario denunciare per far emergere un fenomeno. Come mi ha detto un avvocato non molto tempo fa, sono i grandi numeri a fare le politiche. Per cui, non abbattiamoci e facciamoci sentire.

6) Ci sono dei consigli che daresti ad una ragazza che trova le sue immagini in un gruppo simile?
Il consiglio che darei se dovesse succedere ad altre ragazze è di non chiudervi con voi stesse. Questo può davvero farvi entrare in un loop autodistruttivo, senza uscita. E’ necessario rendersi conto che noi siamo vittime in questa situazione, ed in quanto tali, NON ABBIAMO NESSUNA COLPA. E’ una vera e propria violazione della privacy, e nel 2020 la nostra libertà deve essere un principio inviolabile. E ricordiamoci che se un uomo condivide dei contenuti privati di una donna, a perdere di dignità non è lei, ma lui. Queste sono senza dubbio persone squallide, senza morale, e noi non possiamo permettere che questa cosa ci cambi. Dobbiamo ricominciare a vivere la nostra vita normalmente, anche se non sarà facile; ma solo così avremmo vinto noi. Camminando a testa alta capirete infine che nulla e nessuno potrà definire chi siete, all’infuori di voi stesse. E quando lo capirete, niente potrà abbattervi.

Intervista di Centro Integrato di Sessuologia “Il Ponte” ad Alice


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