52022Dic
Il ruolo dei pensieri automatici nell’elaborazione di stimoli sessuali nelle donne con depressione

Il ruolo dei pensieri automatici nell’elaborazione di stimoli sessuali nelle donne con depressione

C’è una ben nota associazione tra depressione e disfunzione sessuale sia negli uomini che nelle donne. Sebbene molti fattori influenzino questa associazione, gli esperti generalmente concordano sul fatto che la depressione condizioni i processi cognitivi delle persone, alterando la loro attenzione, percezione, e valutazione degli eventi, il che ha la potenzialità di compromettere le esperienze sessuali.

Nell’esaminare il possibile ruolo della depressione nell’alterare l’elaborazione cognitiva individuale degli stimoli sessuali, un team di ricercatori ha sviluppato uno studio che ha valutato i processi connessi alla prima attenzione e i processi relativi alla valutazione successiva di un gruppo di 96 donne tramite una serie di compiti che esaminavano i tempi di reazione, lo “Approach-Avoidance Test” (AAT) e un questionario di approfondimento. Su 96 donne, 32 al tempo dello studio  soffrivano di un Disturbo Depressivo Maggiore (MDD) -13 di queste assumevano antidepressivi-, 34 avevano esperienze passate di MDD ma non aveva avuto un episodio depressivo negli ultimi 6 mesi e 30 non avevano mai avuto un MDD.

Gli autori dello studio hanno usato due compiti che valutavano i tempi di reazione per esaminare le facoltà di elaborazione attentiva delle partecipanti il “Dot-probe task” e il “Line-orientation/picture categorization task”. Per il Dot-probe task, alle donne venivano presentate due immagini su entrambi i lati di una punto di fissazione. Le immagini era entrambe neutrali (raffiguravano individui vestiti in una situazione sociale) oppure sessuali (mostravano una coppia eterosessuale impegnata in sesso orale, pene-vagina o anale). In ogni prova, c’erano sia due immagini neutrali, sia due immagini sessuali, oppure un’immagine neutrale e un’immagine sessuale. Un punto rosso sarebbe apparso su una delle immagini e i partecipanti avrebbero dovuto indicare quale immagine conteneva il punto il più velocemente possibile usando la direzione corrispondente su una tastiera.

In maniera simile, il “Line-orientation/picture categorization task” ha valutato i tempi di reazione delle partecipanti sia chiedendo loro, a seconda delle istruzioni per ogni prova, di determinare la direzione di due barre grigie luminose (parallele o non parallele) oppure categorizzare un’immagine come “sessuale” o “neutrale” il più velocemente possibile.

Infine, i ricercatori hanno usato lo “Approach-Avoidance Test (AAT)” per misurare la risposta di approccio-evitamento delle donne. L’AAT richiede alle partecipanti di portare verso di sé le immagini oppure spingerle lontano con un joystick il più rapidamente possibile, a seconda del colore della cornice attorno ad ogni immagine (i colori erano assegnati come “spingere” o attrarre” prima di iniziare il compito). Completati i compiti, le donne hanno compilato dei questionari che esaminavano la depressione e la disfunzione sessuale femminile, così come un questionario che valutava le loro reazioni alle immagini sessuali nello studio, classificandoli su una scala da 1 a 9 che andava da “molto sgradevole” a “molto gradevole”, “rilassata” a “molto attivata” e da “non attivata sessualmente” a “veramente attivata sessualmente”.

Sorprendentemente gli autori hanno riscontrato che mentre le donne con MDD avevano tempi di reazione leggermente lenti e tassi di errori appena elevati rispetto alle donne degli altri due gruppi, non avevano reazioni significativamente differenti per gli stimoli sessuali nel compito di attenzione oppure nel comportamento di approccio-evitamento nel AAT. Ciò suggerisce che la loro attenzione agli stimoli sessuali non differisce in maniera significativa dalle altre donne senza MDD.

Al contrario, i ricercatori hanno trovato chiare differenze tra le classificazioni degli stimoli sessuali delle donne con MDD e delle donne senza depressione. Nel complesso, le donne con MDD hanno valutato le immagini sessuali come meno attivanti e meno piacevoli rispetto alle donne senza MDD e le valutazioni di quelle che erano ricoverate per MDD erano ancora più basse. Gli autori ipotizzano che questo risultato potrebbe essere causato dalla presenza di pensieri automatici negativi che sono un sintomo di depressione. Pertanto, loro raccomandano che il trattamento delle disfunzioni sessuali associato con la depressione debba focalizzarsi sulla risoluzione di questi pensieri negativi, invece dei processi di attenzione.

Ciononostante, riconoscono che il loro studio ha dei limiti. In particolare, il fatto che le donne in questo studio erano state valutate solo una volta significa che i ricercatori hanno fatto solo una fotografia istantanea nel tempo dalla quale partire per vedere le loro abilità di elaborazione cognitiva. Da questo punto di vista, uno studio longitudinale che testi le persone in più punti nel corso del tempo potrebbe fornire informazioni preziose.



Articolo tradotto e adattato dalla dottoressa Marzia Mazzarelli dal sito: https://www.issm.info/sexual-health-headlines/the-role-of-automatic-thoughts-in-processing-sexual-stimuli-for-women-with-depression


Bibliografia:

Baranowski, A.M., Noll, A.K., Golder, S., Markert, C., & Stark, R. (2022). Effects of Depression on Processing and Evaluation of Sexual Stimuli in Women. The journal of sexual medicine, 19(3), 441-451.



Lascia un commento

La tua mail non sarà pubblicata. Compilare i seguenti campi obbligatori: *