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5 modi in cui la paura dell’abbandono si manifesta nelle relazioni

5 modi in cui la paura dell’abbandono si manifesta nelle relazioni

La paura dell’abbandono tende ad avere origine nell’infanzia. Questa paura è spesso appresa e condizionata da ambienti invalidanti, negligenti o abusivi che insegnano erroneamente al bambino che è sacrificabile o che non conta.
Molti soggetti con paura dell’abbandono hanno anche uno stile di attaccamento insicuro, per cui possono diventare ansiosi, evitanti o oscillare tra i due estremi, soprattutto quando le loro paure emergono. Nell’infanzia, le situazioni in cui il bambino non può fare affidamento su chi lo accudisce per il sostegno emotivo o fisico o per soddisfare i suoi bisogni primari spesso determinano uno stile di attaccamento insicuro e la conseguente paura dell’abbandono.
La paura di essere abbandonati può creare scompiglio nelle relazioni sentimentali di una persona, che può apparire “appiccicosa” o diventare possessiva o manipolativa per cercare di evitare che le sue inevitabili paure emergano. Ironia della sorte, quanto più stretta e intima è la relazione, tanto più intensa diventa la paura dell’abbandono, che alla fine può portare a una profezia che si autoavvera.
Sebbene ci siano molti modi in cui la paura dell’abbandono può manifestarsi nelle relazioni sentimentali di una persona, cinque di quelli più comuni includono:

1. Difficoltà a entrare in comunicazione con gli altri.
Molti di coloro che hanno sperimentato l’abbandono negli anni della formazione hanno costruito muri emotivi per tenere fuori gli altri. Hanno imparato che la vulnerabilità porta a un ulteriore abbandono. Possono essere alla costante ricerca di un piano, hanno difficoltà a fidarsi degli altri o possono aver sperimentato un “amico” o un partner infido che ha usato il loro dolore contro di loro per i propri interessi narcisistici. Di conseguenza, il distacco e l’allontanamento dagli altri sono diventati un’autoprotezione.

2. Formare “attaccamenti” rapidi.
L’attaccamento rapido in una relazione può includere la condivisione di troppi dettagli intimi su di sé troppo presto, o la condivisione di informazioni personali con le persone sbagliate nella speranza che una relazione venga accelerata. In questo schema, “attaccarsi” rapidamente a una persona viene confuso come un legame con essa. Le due cose non sono sinonimi.
Alla base di questo modello di comportamento c’è spesso una ferita profonda, in cui il bambino è stato invalidato da chi si è preso cura di lui negli anni della formazione, che ha lasciato le cicatrici del sentirsi non visto e non ascoltato. Il risultato è che spesso si sente terrorizzato dal fatto che gli altri lo rifiutino o lo abbandonino, il che ha lasciato un bisogno insoddisfatto di “attaccarsi” rapidamente agli altri.

3. Abbandono ciclico delle relazioni.
Anche se può sembrare controintuitivo, molti di coloro che hanno sperimentato un abbandono precoce possono ora usare le relazioni come mezzo per raggiungere un fine. In queste situazioni, spesso cercano un motivo per andarsene.
Possono diventare sprezzanti, polemici o svalutanti nei confronti del partner nel tentativo di provocare un litigio e “trovare” un motivo per andarsene. L’obiettivo inconscio è quello di abbandonare la relazione per primo, poiché si “scatenano” le proprie paure di abbandono per minimizzare il dolore emotivo che potrebbero provare.

4. Partner non disponibile.
Di solito si tratta di una profezia che si autoavvera. La scelta di partner emotivamente non disponibili può essere vista come una “sfida”, in cui l’obiettivo inconscio è quello di conquistare il partner o di arrivare come un eroe e salvarlo.
Concentrarsi sulla sfida di conquistare un partner emotivamente distaccato serve a distrarre la persona dalle sue profonde ferite e paure. Per molti di coloro che si trovano in questo schema, spesso è istintivamente “più sicuro” inseguire qualcuno che non è in grado di fornire loro la connessione emotiva e l’intimità che meritano, il che rafforza negativamente questo schema di “inseguimento” di persone non disponibili.

5. Fragilità dell’identità personale.
Quando la paura dell’abbandono è il tema dominante nelle relazioni di una persona, questa è incline a rispecchiare gli altri per sentirsi accettata, apprezzata e desiderata. Questo modello inizia di solito nell’infanzia e si consolida nell’adolescenza.
Molti soggetti con un fragile senso di sé assumono i modi di fare, le credenze, i pensieri, i sentimenti, le opinioni e i comportamenti delle persone più vicine nel tentativo di minimizzare la paura dell’abbandono. Questo porta a non sapere chi sono al di fuori di una relazione e a “cambiare” chi sono (i loro gusti, valori, hobby, interessi) da una relazione all’altra, a seconda di ciò che piace al partner.



Articolo tradotto e adattato dalla dottoressa Ilaria Ventura dal sito:

https://www.psychologytoday.com/intl/blog/understanding-ptsd/202302/5-ways-a-fear-of-abandonment-shows-up-in-relationships


Bibliografia:

Linehan M. (1993). Cognitive behavioral treatment of borderline personality disorder. New York: Guilford Press.

Preti, E., et al. Components of Rejection Sensitivity: Independent Contributions to Adolescent Self and Interpersonal Functioning. Assessment, 27(6), 1230-1241.doi: 10.1177/1073191118817866



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