102023Lug
Un nuovo studio ha trova un nesso causale tra l’attività sessuale precoce e depressione

Un nuovo studio ha trova un nesso causale tra l’attività sessuale precoce e depressione

In un recente studio pubblicato sul Journal of Affective Disorders, i ricercatori hanno cercato di capire se esiste una relazione causa-effetto tra determinati comportamenti sessuali e il disturbo depressivo maggiore (DDM). Si sono concentrati su due fattori inerenti alla sfera sessuale: i rapporti sessuali precoci e il numero di partner sessuali che una persona ha avuto.

I risultati hanno rivelato un effetto causale dei rapporti sessuali precoci sul DDM, suggerendo che ritardare l’età del primo rapporto sessuale può avere un effetto protettivo contro lo sviluppo della depressione. Questi risultati contribuiscono alla nostra comprensione della potenziale connessione tra comportamenti sessuali precoci e DDM.

Precedenti ricerche hanno suggerito un legame tra rapporti sessuali precoci, DDM e altri problemi di salute mentale. Quando le persone hanno rapporti sessuali tra i 12 e i 14 anni con due o più partner, aumenta il rischio di malattie mentali successive. Ma la natura causale di questa relazione rimane poco chiara. Può darsi che coloro che sono predisposti a sviluppare disturbi mentali abbiano maggiori probabilità di impegnarsi in un’attività sessuale precoce; l’attività sessuale precoce potrebbe creare una vulnerabilità ai disturbi mentali; oppure potrebbero esserci altri fattori ancora sconosciuti che influenzano entrambi.

Condurre studi di coorte su larga scala può essere costoso e richiedere molto tempo. Non è ancora chiaro se i fattori sessuali rischiosi causino DDM o ne siano una conseguenza. Pertanto, sono necessari metodi alternativi per rafforzare la comprensione della causalità prima che vengano presi in considerazione studi dispendiosi.

Per il loro nuovo studio, Zhe Lu e colleghi hanno utilizzato database pubblicamente disponibili, in particolare la UK Biobank e lo Psychiatric Genomics Consortium. Per garantire l’omogeneità della popolazione, sono stati considerati solo i dati della popolazione europea. I predittori genetici per fattori sessuali e DDM sono stati ottenuti quindi da questi database.

Inoltre, dalla UK Biobank sono stati ottenuti anche predittori genetici per cinque comportamenti a rischio (autolesionismo, tentativi di suicidio, abuso di sostanze psicoattive, uso di alcol e uso di tabacco). La dimensione del campione per l’analisi dell’età al primo rapporto sessuale era di 406.457 individui e la dimensione del campione per l’analisi del numero di partner sessuali nel corso della vita era di 378.882.

I ricercatori hanno utilizzato una tecnica nota come randomizzazione mendeliana, un metodo utilizzato nella ricerca epidemiologica per studiare le relazioni causali tra un’esposizione e un risultato sfruttando le varianti genetiche come variabili strumentali. La randomizzazione mendeliana utilizza varianti genetiche da studi di associazione sull’intero genoma come variabili strumentali per rilevare associazioni causali tra esposizione ed esito.

L’analisi dei dati ha rivelato un significativo effetto causale del comportamento sessuale sulla DDM. I rapporti sessuali precoci e l’avere più partner sessuali hanno aumentato il rischio di disturbo depressivo maggiore. Questi effetti erano robusti attraverso diversi metodi di analisi. L’analisi ha indicato che ogni anno in più di ritardo nell’età del primo rapporto sessuale era associato a una riduzione del 6% del rischio di disturbo depressivo maggiore.

La ricerca ha avuto diversi punti di forza, tra cui l’uso di dati genetici su larga scala e un’attenta considerazione dei potenziali fattori confondenti. Tuttavia, diverse limitazioni dovrebbero essere considerate. In primo luogo, lo studio si è concentrato sulla popolazione europea, limitando la generalizzabilità dei risultati ad altre popolazioni. In secondo luogo, l’analisi genetica presuppone che le varianti genetiche siano variabili strumentali valide, il che potrebbe non essere sempre valido.

In terzo luogo, lo studio si è basato su dati self-report per fattori sessuali e DDM, che introduce la possibilità di bias di richiamo e di errore di misurazione. Infine, lo studio non ha tenuto conto di potenziali fattori confondenti che influenzano la relazione tra fattori sessuali e DDM, come lo stato socioeconomico, il trauma infantile o altre condizioni di salute mentale.

Nonostante queste limitazioni, questo studio contribuisce alla crescente ricerca sulla relazione tra fattori sessuali e risultati di salute mentale. L’identificazione di un effetto causale dei rapporti sessuali precoci sulla DDM suggerisce che gli interventi volti a ritardare l’età del primo rapporto sessuale possono avere potenziali benefici nel prevenire o ridurre il rischio di DDM.

Lo studio sottolinea l’importanza di affrontare la depressione tra gli adolescenti sessualmente attivi e il potenziale ruolo dei comportamenti a rischio come mediatori di questa relazione. I risultati hanno implicazioni per la prevenzione e la gestione della DDM.



Articolo tradotto e adattato dal dottor Alessio Masotina: www.psypost.org/2023/07/new-study-finds-a-causal-link-between-sexual-activity-early-in-life-and-major-depressive-disorder-166201

Bibliografia

Lu, Z., Sun, Y., Liao, Y., Kang, Z., Feng, X., Zhao, G., … & Yue, W. (2023). Identifying causal associations between early sexual intercourse or number of sexual partners and major depressive disorders: A bidirectional two-sample Mendelian randomization analysis. Journal of affective disorders, 333, 121-129.



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