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Orgasmo e cervello: 6 punti per la storia di un rapporto senza tempo

Orgasmo e cervello: 6 punti per la storia di un rapporto senza tempo

L’orgasmo è senza dubbio la condizione psicofisica in cui l’individuo giunge a sperimentare il massimo grado del piacere erotico-sessuale. Ormai il termine è talmente inflazionato che se ne parla in continuazione ma paradossalmente non sempre in modo informato. Un po’ di chiarezza potrebbe arrivare tuttavia dagli studi che, da diversi anni, conduce il dott. Barry Komisaruk, neuroscienziato della Rutgers University in Newark, New Jersey. Il dottore Komisaruk ha infatti trascorso decenni a chiedere a uomini e donne di sdraiarsi in una macchina per la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e di raggiungere l’orgasmo. I suoi collaboratori hanno poi integrato tali ricerche, tramite altre tecniche (PET), giungendo sempre più a fondo nella comprensione di cosa succeda all’interno del cervello quando si raggiunge l’orgasmo. Questo è ciò che hanno scoperto. Qualche falso mito sull’argomento potrebbe essere destinato ad essere sfatato:

  1. Lorgasmo come tsunami cerebrale – sia negli uomini che nelle donne durante la fase di avvicinamento all’orgasmo avviene una serie d’attivazioni in alcune aree cerebrali: in primis quelle che coinvolgono il tatto. Successivamente ed in modo sempre più energico cominciano ad essere attivate anche altre aree apparentemente meno collegate alla stimolazione corporea diretta, come il sistema limbico (coinvolto nella memoria e nell’emozioni), l’ipotalamo (sede del controllo omeostasico) e la corteccia prefrontale (coinvolta nel giudizio e nel ragionamento). I ricercatori hanno visto come questa reazione d’attivazione a catena finisca per non essere localizzata in alcun punto specifico del nostro cervello e perciò lo renda un evento totalmente generalizzato, diffuso e destabilizzante per l’intero cervello.
  2. Un orgasmo è un orgasmo – l’equipe del dott. Komisarek ha poi sottolineato come se da una parte è vero che siano presenti alcune evidenti differenze fisiologiche tra orgasmi femminili e maschili (per esempio gli orgasmi femminili durano circa 20 secondi contro i 10 di quelli maschili) dall’altra parte nel cervello si attivano sempre le stesse aree, indipendentemente da quale sia il sesso. L’orgasmo è dunque unisex.
  3. Lorgasmo come antidolorifico naturale – un’altra annotazione interessante riguarda il fatto che dalle scansioni effettuate con la risonanza magnetica funzionale (fMRI) i ricercatori hanno potuto registrare un’intensa attività in un paio di regioni del cervello (l’insula e la corteccia cingolata anteriore) che sono note per essere coinvolte nella gestione del dolore. Il dott. Komisaruk sospetta infatti che vi sia una crescente attività inibitoria in queste aree al momento dell’orgasmo e che questo dunque vada a favorire una riduzione della soglia del dolore.
  4. Lorgasmo come sedativo naturale – gli studi hanno anche messo in luce una significativa riduzione d’attività nella amigdala (una regione del cervello cruciale per la nostra percezione della paura) e nella corteccia orbitofrontale (un’area coinvolta nel controllo degli impulsi). Secondo i ricercatori queste evidenze possono essere interpretate come prova che, al momento dell’orgasmo, la percezione della paura e la capacità di controllare gli impulsi siano entrambe spente del tutto.
  5. Lorgasmo come prodotto della mente – forse l’aspetto più eclatante, emerso da tali studi, è quello relativo al fatto che un certo numero di donne hanno mostrato la capacità di raggiungere l’orgasmo attraverso il ricorso alle fantasie erotiche. Komisaruk e colleghi hanno visto che tali donne avevano avuto un’attività cerebrale molto simile a quella delle donne che avevano fatto ricorso alla auto-stimolazione fisica: in entrambe le categorie infatti la zona della corteccia sensoriale era altamente stimolata.
  6. Non esiste solamente lorgasmo clitorideo – in ultimo è stato forse definitivamente sfatato il mito, risalente ai Rapporti Kinsey (1950), che sostiene che le donne possono avere orgasmi solo a seguito di una stimolazione diretta della clitoride. Pur rimanendo, in effetti, la clitoride la fonte principale della maggior parte degli orgasmi femminili, alcune donne hanno da sempre segnalato di raggiungere anche orgasmi vaginali. A tal proposito i ricercatori hanno reclutato nei loro esperimenti donne che avevano avuto reciso il midollo spinale, fatto che gli rendeva impossibile la trasmissione di sensazioni dalle loro clitoridi, e i risultati emersi hanno contribuito a sfatare tale mito dimostrando che anche queste donne sono in grado di raggiungere l’orgasmo come le altre.

Ciò che la ricerca mette in luce sono senza dubbio le prove di quello stretto, e dalla notte dei tempi conosciuto, legame che unisce orgasmo e stimolazione cerebrale. Un fenomeno che, per il proseguo della specie, ha assunto una valenza adattiva altissima producendo enormi effetti benefici nell’individuo, un insieme di benefici che avrebbero dovuto controbilanciare gli altissimi rischi a cui esponeva gli individui intenti nell’atto sessuale.

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