82024Apr
Il legame tra ADHD e ipersessualità

Il legame tra ADHD e ipersessualità

Come la nostra salute mentale influisce sui nostri comportamenti, in particolare quelli legati ai nostri desideri umani più basilari, come la sessualità? Uno studio recente getta luce sulla complessa relazione tra il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e il comportamento iper-sessuale, offrendo nuovi spunti su come queste condizioni si intersecano e influenzano la vita individuale. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Journal of Affective Disorders Reports.

L’ADHD è una condizione che di solito si manifesta in età infantile e si caratterizza per difficoltà nel mantenere l’attenzione, comportamenti impulsivi e attività eccessiva. Queste sfide spesso persistono anche in età adulta, influenzando il funzionamento quotidiano e le relazioni sociali. D’altra parte, l’ipersessualità è definita da un’eccessiva preoccupazione per pensieri, impulsi o comportamenti sessuali che causano disagio o compromissione in vari aspetti della vita. Sebbene sembrino non correlate, un crescente corpo di ricerca suggerisce una connessione complessa tra queste due condizioni.

Il motivo alla base di questo studio è derivato dall’osservazione che gli individui con ADHD spesso mostrano tassi più elevati di comportamento iper-sessuale rispetto alla popolazione generale. Questa associazione suggerisce che le caratteristiche legate all’ADHD, come l’impulsività e le difficoltà nella regolazione emotiva, potrebbero predisporre gli individui a cercare attività sessuali come mezzo per far fronte al disagio psicologico o come manifestazione delle loro tendenze impulsive.

Riconoscendo la necessità di una comprensione più approfondita di questa relazione, i ricercatori hanno intrapreso un’analisi approfondita per esplorare i meccanismi sottostanti che collegano l’ADHD al comportamento iper-sessuale.

“L’ipersessualità è un argomento molto rilevante nella sexologia clinica”, hanno dichiarato gli autori dello studio Giacomo Ciocca, professore associato di psicopatologia sessuale presso l’Università di Roma Sapienza, e Davide Doroldi, psicologo clinico.

Lo studio ha coinvolto 309 partecipanti, con un’età compresa tra 18 e 79 anni (età media 34,5), reclutati attraverso piattaforme di social media utilizzando un metodo noto come snowball sampling. Dopo aver acconsentito a partecipare, gli individui hanno completato un questionario online che valutava vari aspetti delle loro vite, inclusi sintomi di ADHD, comportamenti iper-sessuali, depressione, impulsività e altri fattori correlati. Il questionario ha utilizzato scale validate come l’Inventario del Comportamento Iper-sessuale e la Scala di Autovalutazione dell’ADHD per Adulti, garantendo la affidabilità delle misurazioni.

L’analisi ha rivelato diverse intuizioni chiave sulla relazione tra ADHD e comportamento iper-sessuale. In primo luogo, in linea con ricerche precedenti, è stata trovata una significativa correlazione positiva tra sintomatologia di ADHD e comportamento iper-sessuale, indicando che gli individui con livelli più elevati di sintomi di ADHD sono più inclini a impegnarsi in attività iper-sessuali.

Inoltre, l’impulsività, una caratteristica fondamentale dell’ADHD, è stata strettamente collegata sia ai sintomi di ADHD che al comportamento iper-sessuale, suggerendo che l’impulsività giochi un ruolo cruciale in questa associazione.

I sintomi depressivi, i sintomi ipomaniacali e i segni di prodromi psicotici (ad esempio disturbi percettivi e pensieri deliranti) sono emersi anche come predittori significativi del comportamento iper-sessuale. In modo significativo, lo studio ha rivelato che la relazione tra ADHD e ipersessualità è in gran parte mediata dai sintomi depressivi, dai prodromi psicotici e, in misura minore, dalla sintomatologia ipomaniacale, suggerendo che il disagio psicologico derivante dall’ADHD possa spingere gli individui verso il comportamento iper-sessuale.

“Non ci saremmo aspettati che gli stati d’animo depressi e ipomaniacali fossero migliori mediatori della relazione tra ADHD e ipersessualità rispetto all’impulsività”, hanno detto Ciocca e Doroldi.

I risultati suggeriscono che il comportamento iper-sessuale negli individui con ADHD potrebbe essere parzialmente spiegato dalla loro tendenza a utilizzare l’attività sessuale come mezzo per alleviare emozioni negative e disagio psicologico. Questa ipotesi di “automedicazione” suggerisce che impegnarsi in attività iper-sessuali serva come tentativo di regolare l’umore e far fronte alle sfide poste dall’ADHD.

“La sintomatologia ipersessuale tende a verificarsi in risposta a stati emotivi disforici”, hanno spiegato i ricercatori. “Forti emozioni negative e difficoltà nella regolazione emotiva innescano comportamenti sessuali, che vengono utilizzati come strategia di coping basata sulle emozioni. Gli individui con ADHD, in parte a causa dei problemi derivanti dalla condizione, sono particolarmente vulnerabili a stati emotivi disforici”.

Nonostante i suoi illuminanti risultati, lo studio ha alcune limitazioni che richiedono attenzione. Il ricorso a dati auto-riferiti e lo sbilanciamento di genere (67,31% femminile) all’interno del campione potrebbero influenzare la generalizzabilità dei risultati. Queste limitazioni sottolineano la necessità che future ricerche esplorino queste variabili in campioni clinici e non clinici più ampi e diversificati.

“Il comportamento iper-sessuale spesso caratterizza molte condizioni psicopatologiche”, hanno aggiunto i ricercatori. “È una conseguenza di alcune delle principali malattie mentali”.




Articolo tradotto e adattato dal dottor Leonardo Santoni dal sito:

www.psypost.org/depressive-symptoms-are-a-key-link-between-adhd-and-hypersexuality-study-suggests/




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