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Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo e le ossessioni di tipo sessuale

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo e le ossessioni di tipo sessuale

Introduzione
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è una patologia mentale diffusa (il 2-3% della popolazione generale), di natura cronica, che di solito è caratterizzata dalla presenza di due elementi principali: le ossessioni e le compulsioni. Le ossessioni si configurano come pensieri, idee, immagini che hanno carattere intrusivo, cioè irrompono improvvisamente nella mente del soggetto, comportando spesso vissuti di ansia, rabbia, frustrazione, ma anche di vergogna e di colpa. Data la loro pervasività, non è semplice distrarsi o
ignorare questi pensieri così improvvisi e disturbanti.
Le compulsioni sono, invece, comportamenti oppure azioni mentali che l’individuo mette in atto per contrastare/neutralizzare/sopprimere le ossessioni e i vissuti emotivi che ne derivano. I comportamenti compulsivi possono sembrare dei veri e propri rituali, perché la persona tende a svolgerli sempre allo stesso modo seguendo dei percorsi precisi. A lungo andare, però, le compulsioni potrebbero essere percepite come comportamenti costrittivi dai quali è impossibile liberarsi, lasciando il soggetto esperire una sensazione di perdita del controllo.

Le ossessioni a contenuto sessuale
Il DOC di tipo sessuale include la comparsa di ossessioni a carattere sessuale, non volute e non desiderate dal soggetto, che possono riguardare tematiche di: abuso infantile, attività sessuali con familiari, paura di un determinato orientamento sessuale (timore di essere omosessuale o di essere considerato tale), attività sessuali inappropriate (con bambini o animali) o comportamenti sessuali aggressivi e violenti. Questo tipo di ossessioni appaiono da sole (sono definite “autogene”), e sono percepite come estremamente disturbanti, e possono essere considerate anche pericolose.
Nella maggior parte dei casi c’è la paura del significato di tali pensieri intrusivi, della loro implicazione morale e/o comportamentale. Anche in questo caso, il paziente potrebbe cercare di tenere a bada i pensieri e le immagini indesiderate attraverso compulsioni o azioni mentali, ad esempio: controllando il proprio livello di eccitazione (es., tenendosi a distanza da certe persone), o mettendo in atto azioni mentali specifiche, come pregare (Kuty-Pachecka, 2021).
La prevalenza delle ossessioni sessuali nel DOC è stimata tra il 20 e il 30%; in alcuni casi sono state identificate anche nei bambini, e in altri si è vista una correlazione con esperienze di molestie sessuali. Altra importante considerazione è che i pensieri a carattere sessuale sono molto comuni, e interessano circa l’80-90 % della popolazione generale; i contenuti, inoltre, risultano molto simili a quelli dei pensieri intrusivi. Ciò che è significativo, dunque, non è la presenza o meno di pensieri, immagini a carattere sessuale, quanto l’importanza e il significato che viene loro attribuito (Salkovskis, 2007).

Distinguere le ossessioni di tipo sessuale dal desiderio
Innanzitutto, le ossessioni sessuali sono estremamente sgradevoli per la persona, e non concernono fantasie o desideri erotici, in più gli eventuali comportamenti che vengono successivamente messi in atto non hanno lo scopo di ricercare il piacere, bensì di alleviare l’ansia o ridurre la carica emotiva delle ossessioni a sfondo erotico. Lo stress percepito dai pazienti non deriva soltanto dalla paura delle conseguenze legali e morali, ma soprattutto dalla frustrazione connessa alla mancanza di senso delle ossessioni e al tempo che queste occupano quotidianamente.
Nel caso di parafilie e di comportamenti sessuali compulsivi, per esempio, le emozioni provate sono solitamente piacevoli, e portano alla sperimentazione sessuale, mentre nel DOC difficilmente il comportamento sessuale si realizza (Real et al., 2013).

Trattamento psicoterapeutico
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è la più efficace nel trattamento del DOC (Eddy et al., 2004), incluso quello a tematica sessuale. In particolare, una delle tecniche più utili è l’esposizione con prevenzione della risposta (ERP), che mira a modificare le convinzioni ansioso-catastrofiche di questi pazienti. Pur essendo utilizzata anche per il DOC sessuale, questa tecnica può rivelarsi insufficiente, dato che quest’ultimo è caratterizzato da una maggiore presenza di ossessioni rispetto alle compulsioni.
Per tale ragione, di recente, sono risultati validi trattamenti basati su mindfulness, accettazione e regolazione delle emozioni (Berman,  2019).


Articolo della dottoressa Greta Del Taglia


Bibliografia
• Berman N. (2019). Chase treating taboo or forbidden thoughts: Integrating mindfulness, acceptance, and emotion regulation into an exposure-based intervention. Journal of Cognitive Psychotherapy, 33(3):196–212.
• Eddy, K.T., Dutra, B.R., Westen, D. (2004). A multidimensional meta-analysis of psychotherapy and pharmacotherapy for obsessive compulsive disorder. Clinical Psychology Review, 24(8):1011–1030.
• Kuty-Pachecka, M. (2021). Sexual obsessions in obsessive-compulsive disorder. Definitions, models and cognitive-behavioural therapy. Psychiatria Polska, 55(1): 39-52.
• Real, E., Montejo, A., Alonso, P., Menchón, J.M. (2013) Sexuality and obsessive-compulsive disorder: The hidden affair. Neuropsychiatry, 3(1): 23–31.
• Salkovskis, P.M. (2007). Psychological treatment of obsessive-compulsive disorder. Psychiatry, 6(6): 229–233.



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