32022Ago
Le due fasi della malattia di La Peyronié

Le due fasi della malattia di La Peyronié

La malattia di La Peyroniè è una condizione medica caratterizzata da cicatrici localizzate sul pene che lo fanno piegare o curvare durante l’erezione.

Il corso della malattia prevede:

  1. Fase acuta;
  2. Fase cronica.

Queste due fasi hanno caratteristiche distinte e devono essere gestite in modo diverso, per questo è importante sapere come distinguere l’una dall’altra.


La fase acuta della malattia di La Peyroniè

In questa fase che dura dai 6 ai 12 mesi (solo rari casi fino ai 18 mesi), si presentano alcune modificazioni a livello del pene, tra cui:

  • La formazione di tessuto cicatriziale sul pene. In questo momento della malattia i pazienti notano dei cambiamenti nella loro anatomia, nello specifico, il pene può iniziare a curvarsi o ad accorciarsi, -una curva esistente può diventare più pronunciata e/o può formarsi una deformità (ad esempio, una deformità a clessidra) -.
  • Erezioni dolorose;
  • Presenza di dolore anche in assenza di erezione.

La fase acuta dura dai 6 ai 12 mesi, ma in alcuni casi può variare fino ai 18 mesi.

Per quanto riguarda il trattamento, non è consigliato il ricorso alla chirurgia, poiché è probabile che l’aspetto del pene continui a modificarsi. Al contrario, alcuni esperti di salute sessuale maschile consigliano la terapia di trazione del pene, per ridurre l’entità della curvatura che si manifesta. Alla luce di queste contraddizioni, è importante rivolgersi al proprio medico per sapere qual è il percorso terapeutico più adatto alla singola persona.


La fase cronica della malattia di La Peyroniè

Se dopo 3-6 mesi non vi sono ulteriori cambiamenti nell’anatomia del pene la malattia viene considerata in fase cronica.


Quali sono in questo caso le ipotesi di trattamento?

  • Terapia di trazione per raddirizzare il pene.
  • Dispositivi per l’erezione, terapia iniettiva e correzione chirurgia.

Nel caso della chirurgia esistono diversi tipi di intervento:

  1. Metodo della plicatura; si intende l’uso di una sutura sul lato più lungo del pene per correggere la curva e raddrizzare il pene. Sebbene sia generalmente efficace, questo metodo comporta di solito un accorciamento del pene.
  2. Metodo dell’incisione e dell’innesto; in questo caso il chirurgo pratica incisioni nel tessuto cicatriziale per consentirgli di allungarsi e utilizza altri tessuti o materiali per coprire le incisioni. Questa opzione può non accorciare il pene rispetto alla procedura di plicatura, ma presenta un rischio maggiore di causare disfunzione erettile (DE).

Infine, i pazienti che presentano entrambe le condizioni (Peyroniè e disfunzione erettile), possono prendere in considerazione la possibilità di sottoporsi a un impianto penieno per migliorare la funzione erettile e correggere la curvatura del pene, se necessario. L’impianto penieno è un dispositivo che viene inserito chirurgicamente nel pene e che consente di ottenere erezioni su richiesta gonfiando il dispositivo con una pompa (protesi peniena gonfiabile) o manovrando aste semirigide lontano dal corpo.



Articolo tradotto e adattato dalla dottoressa Anna Ilenia Fotia dal sito:

https://www.issm.info/sexual-health-qa/what-are-the-two-phases-of-peyronie-s-diseas.



Lascia un commento

La tua mail non sarà pubblicata. Compilare i seguenti campi obbligatori: *