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La mindfulness aiuta a combattere la dipendenza da pornografia

La mindfulness aiuta a combattere la dipendenza da pornografia

Un recente studio fornisce le prime prove che la meditazione mindfulness potrebbe ridurre l’uso problematico della pornografia tra i giovani adulti. Questa intrigante scoperta apre una nuova strada per affrontare un problema crescente nell’era digitale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Sexual Health & Compulsivity.

Il consumo di pornografia, agevolato dalla facilità di accesso attraverso i dispositivi connessi a Internet, è diventato un fenomeno diffuso a livello globale. Mentre molte persone guardano la pornografia senza problemi significativi, un sottoinsieme di utenti sviluppa modelli problematici. Questi schemi possono portare a una serie di esiti negativi, come comportamenti sessuali a rischio e problemi di salute mentale.

Ricerche precedenti hanno accennato al potenziale degli interventi basati sulla mindfulness nel trattamento di varie forme di dipendenza. Tuttavia, l’applicazione specifica di queste tecniche all’uso problematico della pornografia è rimasta in gran parte inesplorata. Questa lacuna ha portato i ricercatori a condurre lo studio attuale, con l’obiettivo di comprendere l’efficacia della meditazione mindfulness in questo contesto.

“Oggi il consumo eccessivo di pornografia tra i giovani adulti è una grande preoccupazione. Negli ultimi anni si è registrato un aumento sostanziale del numero di persone che guardano pornografia sia a livello globale che in India”, ha dichiarato l’autore dello studio Gagan Jain, professore assistente presso la Manipal University di Jaipur.

“I costi sociali della pornografia sono impressionanti, ma il tributo umano, in particolare tra i giovani e nelle famiglie, è di gran lunga maggiore. Le ricerche dimostrano che la pornografia ostacola lo sviluppo di una sessualità sana e, tra gli adulti, distorce gli atteggiamenti sessuali e le realtà sociali. Nelle famiglie, l’uso della pornografia porta a insoddisfazione coniugale, infedeltà, separazione e divorzio”.

“Come giovane psicologo e professore universitario, mi imbatto anche in casi in cui il consumo problematico di pornografia crea scompiglio nella vita delle persone. Sono anche profondamente interessato alla meditazione mindfulness e volevo sapere se la sua pratica ha qualche effetto sul comportamento di chi guarda il porno. Questo studio è il risultato di questa curiosità”.

Lo studio ha coinvolto 76 partecipanti di sesso maschile, tutti tra i 20 e i 25 anni circa, e provenienti da contesti socio-economici e culturali simili, inizialmente reclutati da un dipartimento universitario. Dopo le valutazioni iniziali, i ricercatori si sono concentrati su 14 individui che hanno ottenuto punteggi elevati in una scala che misura l’uso problematico della pornografia (la Problematic Pornography Consumption Scale). Questa scala valutava fattori quali l’importanza della pornografia nella vita di un individuo, gli effetti di cambiamento d’umore dati dalla visione di pornografia e sintomi quali tolleranza, ricaduta e astinenza.

Tuttavia, non tutti i 14 partecipanti hanno portato avanti lo studio. Alcuni hanno rifiutato per motivi personali, come vincoli di tempo o partecipazione ad altri interventi terapeutici. Alla fine, otto persone hanno partecipato all’intervento basato sulla mindfulness. È importante notare che nessuno di questi partecipanti praticava regolarmente la mindfulness o la meditazione nella vita quotidiana, anche se alcuni avevano familiarità con il concetto.

L’intervento era semplice. I partecipanti si sono impegnati in una forma di meditazione buddista Vipassana, dove sono stati istruiti a sedersi comodamente e a concentrarsi sul proprio respiro. È stato chiesto loro di osservare il respiro – l’inspirazione e l’espirazione – senza cercare di controllarlo o alterarlo.

L’aspetto chiave di questa meditazione è la consapevolezza non giudicante, una pietra miliare della pratica della mindfulness. Ciò significa che i partecipanti sono stati incoraggiati a notare qualsiasi sensazione o impulso senza giudicare o reagire. Ogni sessione durava circa 20 minuti, seguiti da cinque minuti di musica di rilassamento. Questa routine è stata seguita quotidianamente per due settimane.

I risultati sono stati notevoli. Il punteggio medio dell’uso problematico di pornografia tra i partecipanti è diminuito significativamente nel corso dell’intervento. Inizialmente il punteggio medio era di circa 84,75, poi è sceso a 72,38 a metà del trattamento e ulteriormente a 63,37 alla fine. Questa diminuzione è stata osservata non solo nel punteggio complessivo, ma in tutti i singoli fattori della scala dell’uso problematico della pornografia, come l’importanza della pornografia nella vita dei partecipanti, gli effetti che alterano l’umore e i sintomi come la tolleranza e l’astinenza.

“Avevo ipotizzato che la mindfulness avrebbe aiutato ad affrontare vari disturbi psicologici, ma il fatto che la mindfulness si sia dimostrata efficace in un arco di tempo così breve mi ha sorpreso”, ha dichiarato Jain a PsyPost. Ha aggiunto che anche le risposte di alcuni partecipanti sono state sorprendenti. “Inizialmente, alcuni di loro erano riluttanti alla pratica e trovavano difficile completare la singola sessione. Ma man mano che la pratica proseguiva, la trovavano piuttosto interessante”. La meditazione mindfulness non solo ha dato sollievo dalla visione di film porno, ma ha anche migliorato la soddisfazione generale della loro vita”.

Questi risultati suggeriscono che la pratica regolare della mindfulness potrebbe ridurre efficacemente gli effetti negativi dell’uso problematico della pornografia. In particolare, lo studio ha rilevato che la mindfulness ha contribuito a ridurre l’importanza della pornografia nella vita dei partecipanti e ha moderato i suoi effetti modificatori dell’umore. Inoltre, si è registrata una diminuzione significativa della tolleranza, delle ricadute e dei sintomi di astinenza, il che indica un miglioramento della regolazione emotiva.

Tuttavia, “i risultati sono preliminari e richiedono il supporto di altri studi per una convalida pratica”, ha detto Jain. “Ma si può affermare che, come altri effetti benefici della pratica della meditazione mindfulness, essa ha anche un valore terapeutico nel trattamento della dipendenza da pornografia”.

Nonostante questi risultati promettenti, lo studio non è privo di limiti. Innanzitutto, il numero ridotto di partecipanti limita la possibilità di generalizzare questi risultati a una popolazione più ampia. I partecipanti erano inoltre piuttosto omogenei in termini di età, sesso e background culturale, il che solleva dubbi sull’applicabilità dei risultati a gruppi più diversi.

In prospettiva, la ricerca apre possibilità per studi futuri. Per sviluppare questi risultati, i ricercatori suggeriscono di ampliare lo studio includendo un gruppo più eterogeneo di partecipanti e incorporando altre tecniche di terapia comportamentale accanto alla mindfulness. Questo potrebbe fornire una comprensione più completa dell’efficacia della meditazione mindfulness nel trattamento dell’uso problematico della pornografia e potenzialmente di altre dipendenze comportamentali.

“Penso che il nostro modello di cura della salute mentale sia ancora basato sul trattamento piuttosto che sulla prevenzione. Mi rendo conto che se riusciamo ad adottare ampiamente questa pratica di meditazione, può funzionare da primo scudo per non cadere nella trappola di vari tipi di disturbi mentali”.



Articolo tradotto e adattato dalla dottoressa Anna Proserpio dal sito: hwww.psypost.org/2023/11/mindfulness-meditation-shows-promise-in-reducing-problematic-pornography-use-214756


Bibliografia

Pareek, Samridhi & Jain, Gagan & Gupta, Rajnish. (2023). Efficacy of Mindfulness Meditation as a Therapeutic Tool in Problematic Pornography Consumption. Sexual Health & Compulsivity. 30.



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