Sex blues: quando fare l’amore fa piangere
Salve, mi chiamo Marta, ho 29 anni e sono fidanzata da circa sei mesi con il mio attuale ragazzo. Fra noi le cose vanno bene, sia a livello sessuale, sia a livello di coppia. Siamo all’inizio della nostra storia sentimentale ma sento che le premesse sono buone. Finalmente ho trovato una persona con cui mi sento soddisfatta in tutto e per tutto. Il motivo per cui vi scrivo riguarda però il fatto che certe volte, e non mi era mai capitato in precedenza, al termine del rapporto sessuale sento un irrefrenabile desiderio di piangere e qualche volta mi è anche capitato di farlo. Le lacrime scendono senza motivo e io mi sento in balia di una sensazione strana: sono giù e piango. Non c’entra il sesso; non sono insoddisfatta, anzi. E’ tutto molto bello ma questo non fa differenza. Piango e non so perché! Temo che questo possa far dispiacere al mio ragazzo. Anche se gli spiego che non piango per lui o per il sesso, questa cosa mi lascia turbata. Non so cosa mi stia succedendo, aiuto!!
Salve Marta,
abbiamo letto con attenzione la questione che pone e ciò che emerge dalla descrizione potrebbe essere spiegabile con il fenomeno psicofisico chiamato sex blues o depressione post coitum. Si tratta di una sindrome che si può manifestare dopo un rapporto sessuale sia consensuale che soddisfacente (come nel suo caso).
Talvolta infatti alcune donne vivono un’esperienza emotiva negativa inspiegabile dopo aver fatto l’amore, che può manifestarsi con malinconia, sensazione di star per piangere, senso di vuoto, ansia, agitazione e aggressività. Recenti ricerche* hanno infatti individuato nel Sex Blues un fenomeno della sessualità femminile, non ancora molto conosciuto, che sembra colpire quasi la metà delle donne almeno una volta nella vita.
Premettendo come ulteriori elementi siano necessari per definire al meglio la sua richiesta e fornirle una valutazione clinica corretta, sulla scia di quanto detto sopra entreremo nel dettaglio di cosa sia il sex blues al fine di poterle dare un quadro il più possibile esaustivo e poterla orientare nel migliore dei modi a comprendere cosa stia vivendo.
Questa leggera e immediata depressione è stata così definita da alcune donne intervistate: percezione di “sentirsi vuote”, di avere “un buco nero dentro”, una sensazione di “nostalgia”, “ardente desiderio per qualcosa che è andato ormai perso”. In alcune donne può sorgere il desiderio di allontanarsi dal partner, di aggredirlo fisicamente o verbalmente, nonostante la relazione sia in tutti gli aspetti soddisfacente. Inoltre il disturbo può estendersi anche per oltre un’ora e tutti i tentativi del partner di consolare e di alleviare la sofferenza della partner risultano vani.
Per la maggior parte delle donne sono eventi isolati e occasionali ma, il sex blues può anche presentarsi ripetutamente e per lunghi periodi incidendo sulla soddisfazione e sulla vita sessuale della donna e della coppia. Insomma questa esperienza di tristezza “nasce dal nulla, non ha senso di esistere e spesso rovina un momento altrimenti piacevole”.
Gli esperti, interrogatisi sulle possibili cause, ritengono che possa essere collegato al modo di vivere il rapporto di coppia da parte della donna. Molto importante è il significato che viene dato al sesso nella relazione. Vivere il rapporto come una fusione profonda può creare un’intensa sensazione di vuoto e di separazione una volta che il rapporto sessuale è terminato. Infatti, ad essere più soggette al sex blues sono quelle donne che si lasciano più facilmente di altre prendere da intense emozioni. Sono donne che vivono le relazioni mettendo in secondo piano la propria identità e che sacrificano la propria autonomia in favore di una maggiore intimità con il partner.
Esistono quindi situazioni nelle quali una passione incontrollata e un forte senso di complementarietà con l’altro possono portare ad un epilogo inatteso nel momento di massimo congiungimento fra i sessi. Una tristezza talmente intensa da inficiare il momento di intimità che la coppia sta vivendo. E’ altrettanto vero però che l’interpretazione psicologica che diamo a tali lacrime gioca un ruolo fondamentale. Nel momento in cui si piange infatti è il sistema parasimpatico che interviene a regolare l’organismo, indice di una modalità fisiologica basata sulla distensione e scarica dell’attivazione psicofisica. Non per niente al cinema le persone piangono spesso nel finale, quando tutta la tensione emotiva accumulata durante il film può essere scaricata ai titoli di coda.
Detto ciò, come lei giustamente scrive, questo “finale” inaspettato può essere frainteso da entrambi i partner e creare incomprensioni che, sopratutto all’inizio della relazione sentimentale, possono essere fonte di preoccupazione. Pertanto è bene ribadire che non si tratta di un malessere legato al rapporto sessuale o alla situazione sentimentale della coppia, bensì di una leggera forma di “depressione” che per motivi non del tutto chiari si manifesta a fine coito.
Quindi Marta, forse per il momento cercherei di non dare troppa importanza a questi episodi, e di condividere questa risposta con il suo compagno, così da sollevarvi entrambi da possibili attribuzioni di colpe. Se poi la cosa dovesse intensificarsi, non passare col tempo e creare disagio, il consiglio è di rivolgersi a un professionista.
Cari saluti – Centro Il Ponte
* B. S. Bird, R. D. Schweitzer & D. S. Strassberg (2011) The Prevalence and Correlates of Postcoital Dysphoria. Women, International Journal of Sexual Health, 23:1, 14-25
* Schweitzer, R. D, O’Brien, J. & Burri, A. (2015) Postcoital Dysphoria: Prevalence and Psychological Correlates. Sexual Medicine.
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