Omofobia: il lato oscuro della psiche
Gli attivisti L.G.B.T. (Lesbiche Gay Bisessuali Transgender) lo sostengono a gran voce da molto tempo. Ora hanno l’occasione di ribadirlo, una volta per tutte, con l’aiuto della ricerca scientifica. Una ricerca peraltro del tutto italiana. Dai risultati di uno studio condotto dall’Università Tor Vergata di Roma e dall’Università degli Studi dell’Aquila, pubblicato su The Journal of Sexual Medicine, emerge come l’atteggiamento omofobico sia, da un punto di vista clinico, in stretta relazione a modalità di attaccamento insicuro, meccanismi di difesa immaturi e comportamenti psicotici.
Secondo il prof. E. A. Jannini, co-autore dello studio, docente di sessuologia medica e presidente della Società Italiana di Andrologia e Medicina Sessuale, si tratta di una ricerca che dovrebbe far riflettere: “ Dopo aver infatti esclusivamente discusso se l’omosessualità sia da considerarsi una malattia psichica, abbiamo raccolto dati a dimostrazione del fatto che la vera malattia su cui si debba intervenire sia piuttosto l’omofobia. Un atteggiamento, che da un punto di vista clinico, risulta essere associato a psicopatologie potenzialmente gravi ”.
Per giungere a tali conclusioni gli autori della ricerca hanno reclutato 560 studenti universitari, fra 18 e 30 anni, quasi tutti eterosessuali (97%) sottoponendoli ad una batteria di quattro test psicometrici: un primo questionario valutava il livello di omofobia, un secondo test indagava i meccanismi di difesa, un terzo questionario mirava ad approfondire le modalità di attaccamento ed infine un quarto strumento atto a misurare il livello di psicoticismo (una dimensione della personalità misurante il livello di aggressività, impulsività ed empatia della persona). I risultati dello studio hanno poi fatto il resto, mettendo in luce “un aspetto” che forse per molti era tacitamente noto.
Dalla ricerca emerge di fatto come l’atteggiamento discriminatorio verso gli omosessuali sia in stretta correlazione con aspetti psicopatologici della personalità. Aspetti disfunzionali che andrebbero a incidere sugli atteggiamenti omofobi della persona accrescendo l’ostilità e la negatività verso le persone omosessuali. In virtù di ciò, secondo i ricercatori, indagare le caratteristiche intrapsichiche della personalità omofoba rappresenta un importante passo avanti nella riflessione sul fenomeno, una dimensione al momento ancora non esaurientemente esplorata.
Scendendo in un’analisi più approfondita dei risultati si evidenzia come l’aspetto dello psicoticismo rappresenti in effetti un importante fattore di rischio per l’omofobia, la cui incidenza fa si che non si possa escludere che, in alcuni individui, l’omofobia sia legata ad aspetti psicopatologici dello spettro psicotico (ad esempio percependo la realtà esterna come minacciosa e proiettando la rabbia contro le persone omosessuali). Oltre agli aspetti psicotici i dati ottenuti hanno rivelato anche la presenza e l’uso di meccanismi di difesa immaturi (principalmente proiezione, diniego, svalutazione e somatizzazione), i quali attivandosi in risposta a forte stati d’angoscia inducono a supporre che l’omosessualità generi reazioni primitive di difesa in tali soggetti. Per quanto concerne lo stile d’attaccamento sono state rilevate modalità in cui paura e insicurezza nei confronti delle altre persone raggiungevano livelli significativi, un dato che potrebbe spiegare come il timore del prossimo ed in particolare delle persone omosessuali sia un fattore precipuo dell’omofobia.
La persona, secondo il modello scientifico con cui oggi si guarda alla comprensione della psicopatologia, è sempre il risultato di aspetti costituzionali, interpersonali e culturali. Fattori che concorrano tutti assieme alla sua formazione o … deformazione. Pertanto se da un punto di vista clinico emerge come gli atteggiamenti omofobi siano l’espressione di aspetti interpersonali disfunzionali ciò dovrebbe, una volta di più, far riflettere su quanto sia centrale lavorare ed intervenire verso una cultura che favorisca l’inclusione, l’incontro ed il confronto.
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Psychoticism, Immature Defense Mechanisms and a Fearful Attachment Style are Associated with a Higher Homophobic Attitude. Journal of Sexual Medicine 2015; 12:1953-1960
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