Dopo aver perso la moglie frequenta un uomo. Può esserci un legame?
Scrivo perché sono amico di un uomo di 50 anni la cui moglie è venuta prematuramente a mancare circa un anno fa, insieme avevano anche due figli. Erano una coppia, almeno in apparenza molto affiatata.
A pochi mesi dalla perdita, e dopo/durante una fase di forte depressione, ha iniziato a frequentare un uomo.
La sua famiglia di origine, per questo motivo, lo ha abbandonato e io sono un po’ preoccupato. La persona in questione mi ha anche fatto conoscere il nuovo “compagno” e sembrano volersi bene.
E’ possibile che ciò sia collegato a questo tragico lutto? Cosa posso fare? Pablo
Salve Pablo, abbiamo letto la sua lettera e capiamo la sua preoccupazione.
Partendo dal presupposto che oltre alla sua apprensione andrebbe compreso e approfondito come sta “effettivamente” questo suo amico, possiamo rilevare come vi siano due aspetti distinti in questo racconto: il grave lutto per la perdita della compagna e l’orientamento sessuale di quest’uomo o comunque la scelta di vivere questa relazione. Queste due cose generalmente non hanno nessun tipo di legame.
Riguardo al lutto purtroppo è necessario molto tempo per la sua elaborazione, ed è facilitato dal supporto di familiari, amici e, talvolta, anche da un aiuto psicologico.
Riguardo alla nuova frequentazione, gli aspetti più traumatici sono senz’altro gli allontanamenti e i conflitti familiari che si vengono a creare.
Capita spesso infatti che uomini o donne sposate che divengono consapevoli e/o decidono di vivere il loro orientamento omo/bisessuale, debbano affrontare esperienze di rifiuto o allontanamento da parte dei propri cari, dubbi circa il comportamento da tenere con i figli e paure rispetto ad aspetti psicologici e legali. Tutto ciò può effettivamente porre un carico di stress elevato che aggiunto a quello del lutto, può rivelarsi estremamente pesante per il suo amico.
Se lo reputa utile può consultare il sito dell’associazione Rete Genitori Rainbow www.genitorirainbow.it, – con la quale il nostro Centro collabora – che si rivolge a persone gay lesbiche bisessuali o transessuali che hanno avuto figli all’interno di relazioni eterosessuali e ai loro partner (all’interno del sito c’è anche un forum e una help line).
Quindi rispondendo alla sua domanda rispetto a cosa può fare per aiutare il suo amico, l’indicazione è di stargli accanto in maniera supportiva e non giudicante, e nel caso manifestasse il desiderio di avere informazioni o supporto per quello che sta vivendo può suggerirgli i contatti che le abbiamo scritto.
Un caro saluto
Dott. Daniel Giunti – Psicoterapeuta Sessuologo clinico
Dott.ssa Michela Vancheri – Psicologa Sessuologa Clinica
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