Perchè non raggiungo l’orgasmo?
Salve, e’ da un po’ di tempo che avrei dovuto scrivervi, ma come dire, non mi rendevo forse conto del problema…
Provo a spiegarmi meglio: da poco mi sono lasciato dalla mia ragazza, e ne sto soffrendo veramente tanto. Volendo essere precisi e’ lei che mi ha lasciato dicendomi:” forse è ora che inizi ad affrontare le cose e smetti di stare tra le nuvole!”
Con lei stavo da circa 9 mesi, mi piaceva tanto, ma veramente tanto, solo che non sono mai riuscito a raggiungere l’orgasmo durante la penetrazione…qualche volta ci sono riuscito, se lei, con pazienza, provava a stimolarmi in altro modo…
Diciamo che in effetti questo problema me lo porto dietro da un po’ di tempo, saranno circa tre anni. Tutto è cominciato quando la mia ex ragazza, con cui stavo insieme da un anno, mi ha lasciato così ” in malo modo” , all’improvviso, dopo che io mi ero sempre preso cura con affetto di lei, dei suoi problemi anche psicologici…mi sono sentito trattato come un fazzoletto “usa e getta”!
Poi ho conosciuto un’altra ragazza, dopo non molto che stavamo insieme, ho scoperto che oltre che con me , stava uscendo anche con un altro ragazzo.
A questo punto l’ orgasmo durante il rapporto è diventato pressoché impossibile per me.
La cosa di cui però non mi raccapezzo e’ che proprio nell’ultima storia che ho avuto, quella appunto che è appena terminata, le cose per me andavano veramente bene, avevo trovato per la prima volta una persona che si occupava di me, che era interessata a me!
In qualche modo io ero talmente contento che avevo paura di perdere questa relazione, e anche se lei mi diceva di affrontare questo problema sessuale, io evitavo. Ora che mi ha lasciato, non so più che fare, intanto però ho fatto una visita andrologica da cui non è emerso nessun tipo di problema.
Ma allora per quale motivo non riuscivo a raggiungere il piacere?? Antonio
Caro Antonio, leggendo la sua mail risulta comprensibile il suo stupore, il suo smarrimento rispetto a ciò che le sta capitando, come dire, come può essere possibile STARE BENE con una persona, SENTIRSI AMATO e non riuscire ad esprimere tutto ciò anche da un punto di vista sessuale, non riuscendo a provare l’orgasmo, il piacere con lei.
Tutto ciò risulta però più chiaro se proviamo a porre attenzione su un’emozione altrettanto importante che stava provando: ovvero la PAURA di perdere questa relazione.
E tutto può risultare ancora più chiaro se proviamo a capire come è nata questa emozione. Seppur in poche righe, ci ha ben descritto quello che ha provato e vissuto nelle sue storie passate.
Vede la sessualità non è un istinto, per cui risente di come stiamo, dei nostri apprendimenti, delle nostre relazioni, del nostro stato psico-fisico ecc.
Dato che dalla visita andrologica che giustamente ha fatto, l’aspetto organico è stato escluso, dobbiamo inquadrare la sua difficoltà da un punto di vista emotivo-psicologico.
In qualche modo è come se nelle due storie precedenti all’ultima si sono andate a sommare delle esperienze caratterizzate da una mancanza di reciprocità e trasparenza, nello specifico: in una storia era come se lei si percepisse come la persona che dava, che si “occupava” che si “interessava”, senza però una bidirezionalita di tale comportamento da parte della sua partner. Nell’altra storia, dopo poco tempo che era iniziata, ha “scoperto” che la sua partner già la tradiva.
Alla luce di queste esperienze, diciamo che, molto probabilmente, proprio nel momento in cui ha trovato una persona che invece si occupava di lei, che era interessata a lei, lo “stare bene”, doveva fare i conti con “la paura” di perdere questa condizione tanto desiderata, ecco quindi che queste emozioni così in contrapposizione non le permettevano di lasciarsi totalmente andare, nonostante lei lo volesse, per poter raggiungere l’orgasmo.
Per cui, collegandoci a ciò che le ha detto la sua ragazza quando l’ha lasciata, più che smettere di “stare tra le nuvole”, potrebbe essere utile riflettere sul fatto che ciò che le è accaduto, alla luce delle esperienze passate ,può avere un senso ed una logica, ma anziché continuare a colpevolizzarsi sarebbe molto più auspicabile, provare a godersi il presente e le sensazioni che le diverse relazioni ci danno la possibilità di vivere!
Dott.ssa Michela Vancheri – Psicologa sessuologa
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