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La probabilità di una rottura nella coppia non dipende dall’impegno messo dai due partner nella relazione

La probabilità di una rottura nella coppia non dipende dall’impegno messo dai due partner nella relazione

In un recente studio pubblicato nella European Journal of Social Psychology, gli studiosi hanno fornito un’analisi dettagliata sui livelli di impegno all’interno delle relazioni romantiche, sostenendo che percezioni differenti di impegno tra i partner potrebbero non rappresentare un problema così grave come si credeva in precedenza.

Le dinamiche dell’impegno nelle relazioni amorose sono da sempre al centro dell’attenzione di studiosi, psicologi ed esperti di relazioni. In passato, livelli asimmetrici di impegno, in cui un partner sembra più coinvolto dell’altro, sono stati considerati segnali di potenziali difficoltà nella relazione. Questa idea si basava principalmente sull’assunzione che divergenze nell’evoluzione dell’impegno potessero mettere a rischio la stabilità di una relazione romantica.

La volontà dei ricercatori di indagare se questa concezione fosse effettivamente veritiera è nata dalla mancanza di ricerche empiriche che avessero esaminato l’effettivo impatto delle disparità di impegno sulla durata e la soddisfazione delle relazioni. Di conseguenza, hanno voluto capire se tali divergenze riflettessero davvero la possibilità di un declino della relazione o se questa convinzione fosse più basata su congetture che su prove concrete.

La struttura metodica dello studio ha coinvolto l’analisi dei dati di tre differenti ricerche longitudinali. Ognuna di queste ha coinvolto coppie diverse che hanno condiviso dettagliate percezioni sul proprio impegno in fasi diverse della loro storia d’amore. La scelta di un design longitudinale è stata cruciale, permettendo ai ricercatori di seguire le coppie per periodi di tempo prolungati e osservare se l’asimmetria nell’impegno prevedesse effettivamente insoddisfazione o la fine della relazione.

Il primo studio, della durata di nove mesi, ha coinvolto 232 partecipanti provenienti da famiglie del sud-ovest degli Stati Uniti, tutti eterosessuali, mai sposati, con un’età compresa tra i 19 e i 35 anni. Il secondo studio ha incluso 100 coppie romantiche, di cui 87 eterosessuali, 10 lesbiche e una gay (le ultime tre non binarie). Il terzo studio ha analizzato dati dalle prime 12 ondate del German Family Panel Study, con campioni selezionati casualmente di famiglie private in Germania.

I risultati ottenuti sono stati sorprendenti: lo studio ha concluso che, nel complesso, le divergenze nelle percezioni di impegno o nella loro evoluzione nel tempo non erano indicatori affidabili di soddisfazione nella relazione o della sua eventuale fine. In altre parole, nessun tipo di asimmetria o asincronia nell’impegno dei partner aveva previsto in modo coerente la soddisfazione o la rottura quando si teneva conto dell’impegno o della traiettoria di impegno di ciascun partner.

“In conclusione, abbiamo trovato poche prove che l’asimmetria o l’asincronia nell’impegno dei partner romantici sia un indicatore efficace della soddisfazione futura e della rottura dei partner. Invece, la proporzione di cali nell’impegno degli attori e i punteggi globali di impegno hanno previsto in modo più coerente questi esiti della relazione”, hanno scritto i ricercatori.

“I nostri risultati contribuiscono ai dibattiti in corso nella letteratura riguardo alla validità di diverse misure e concettualizzazioni in psicologia in generale e nella scienza delle relazioni in particolare, e offrono spunti per le future ricerche che desiderino confrontare le esperienze relazionali dei partner. Sebbene ci possano essere diverse modalità per testare come l’impegno dei partner influisca sulla soddisfazione e sulla rottura nel tempo, sembra che non ci sia nulla di così solido quanto le loro stesse esperienze di declino nella relazione e il loro desiderio individuale che la relazione duri.”

Nonostante la completezza dello studio, è stato riconosciuto che vi sono alcune limitazioni. Le misure di impegno variavano tra le tre ricerche longitudinali, il che potrebbe influenzare l’interpretazione dei risultati. Inoltre, il campione di partecipanti rappresentava principalmente specifici gruppi demografici, potenzialmente non rappresentando appieno la varietà di tipi di relazioni e paradigmi culturali. Va inoltre notato che, sebbene lo studio abbia sottolineato la mancanza di implicazioni a lungo termine delle disparità di impegno, questo non esclude la possibilità di effetti a breve termine di tali differenze.


Articolo tradotto e adattato dal dott. Giordano Mencarelli dal sito: www.psypost.org/differing-commitment-levels-in-romantic-relationships-may-not-forecast-breakup-study-finds/

Fonte:

Dobson, K., Ogolsky, B. G., & Stanton, S. C. (2023). So where do you see this going? The effects of commitment asymmetry and asynchrony on relationship satisfaction and break‐up. European Journal of Social Psychology.



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