Come ti sentiresti se qualcuno ti dicesse “ti amo” al primo appuntamento?
Molte persone sembrano credere nell’idea dell’”amore a prima vista”. Ad esempio, negli studi condotti su persone che hanno attualmente una relazione, ben 1 su 3 riferisce di essersi innamorato/a del/la proprio/a partner la prima volta che si sono incontrati.
«Cosa faresti, quindi, se al primo appuntamento con una persona che non conosci, questa ti dicesse di essersi innamorata di te? Lo vedresti come il punto di rottura del vostro rapporto o forse come l’inizio di una storia d’amore?»
Questa domanda è stata posta in un recente sondaggio statunitense, demograficamente rappresentativo, condotto dal Kinsey Institute e da Lovehoney. Il sondaggio ha compreso 2.000 adulti americani di età tra i 18 e i 45 anni, suddivisi sulla base di età, etnia, genere, reddito familiare e area geografica di appartenenza. Oltre al campione principale, sono stati intervistati altri 200 adulti LGBTQ+ al fine di garantire la rappresentazione della diversità sessuale e di genere, ottenendo un campione totale di 2.200 americani.
Quando è stato chiesto alle persone se avrebbero considerato un “motivo di rottura” il fatto che qualcuno avesse detto loro “ti amo” al primo appuntamento, i partecipanti hanno riportato pareri discordanti: il 46% ha detto che si trattava di un valido “motivo di rottura” (cioè che avrebbero mandato a monte l’appuntamento e cessato la frequentazione se gli fosse capitata la situazione appena descritta), mentre il 54% no (cioè sarebbero stati aperti a vedere quale piega avrebbero preso le cose prima di interrompere la conoscenza).
I risultati ottenuti variavano anche in base al genere e all’orientamento sessuale delle persone:
- Le donne (55%) erano in realtà molto più propense degli uomini (37%) a riferire che sarebbe stato per loro un buon motivo di rottura sentirsi dire “ti amo” al primo appuntamento. Quelle con identità di genere non binarie erano nel mezzo (43%);
- Le persone LGBTQ+ (53%) erano anche più propense delle loro controparti eterosessuali cisgender nel considerare il “ti amo” al primo appuntamento negativamente;
- Se si analizzano ulteriormente i dati e si osservano gli uomini e le donne LGBTQ+ rispetto agli uomini e alle donne eterosessuali, le persone LGBTQ+ avevano circa sei punti percentuali in più di probabilità di affermare che il “ti amo” al primo appuntamento rappresentasse un buon motivo per interrompere la conoscenza reciproca rispetto alle persone eterosessuali di entrambi i sessi.
Questi risultati sono stati considerati interessanti alla luce di vari stereotipi sociali. Ad esempio, quello per cui ì le donne lesbiche tenderebbero ad impegnarsi più profondamente nelle loro relazioni rispetto alle persone con orientamento eterosessuale e fin dal primo appuntamento; oppure lo stereotipo per cui gli uomini eterosessuali avrebbero “paura ad impegnarsi”.
I risultati, tuttavia, hanno disconfermato questi stereotipi. Infatti, le donne LGBTQ+ erano le più propense a giudicare negativamente il “ti amo” al primo appuntamento, mentre gli uomini eterosessuali erano quelli a giudicarlo più positivamente.
Oltre al genere e all’orientamento sessuale, è stata individuata una differenza nei risultati sulla base dell’età. Le persone più giovani avevano maggiori probabilità di vedere il “ti amo” come un buon motivo di rottura rispetto alle persone meno giovani. Nello specifico:
- Tra le persone di età compresa tra i 18 e i 24 anni, il 53% ha affermato di ritenerlo un problema;
- Tra le persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni, il 48% ha affermato di ritenerlo un problema;
- Tra le persone di età compresa tra i 35 e i 45 anni, il 39% ha affermato di ritenerlo un problema.
In altre parole, meno giovani sono le persone e meno è probabile che giudichino negativamente qualcuno che dice loro “ti amo” al primo appuntamento. Questo può essere dovuto al fatto che, invecchiando, potremmo essere più consapevoli che il tempo sia limitato e, quindi, potremmo essere più aperti a perseguire potenziali opportunità di amore.
In aggiunta, è stato individuato un pattern interessante considerando insieme genere ed età. In particolare, i numeri per gli uomini sono abbastanza consistenti tra i vari gruppi di età. In altre parole, quando gli uomini invecchiano, il loro parere sul “ti amo” al primo appuntamento non sembra cambiare molto.
Al contrario, per le donne è stato individuato un cambiamento: quando le donne invecchiano, è meno probabile che considerino negativamente il “ti amo” al primo appuntamento. In tutte le fasce d’età nel nostro sondaggio, le donne erano più propense degli uomini a considerare il “ti amo” al primo appuntamento come un segnale di allarme e motivo di rottura, ma la dimensione della differenza di genere è diminuita considerevolmente con l’età.
In altre parole, le giovani donne mostrano la massima selettività e sembrano essere le meno propense a voler precipitare in una relazione a lungo termine.
Inoltre, sono state individuate differenze basate sull’etnia, con bianchi e latini più propensi a considerare il “ti amo” al primo appuntamento come problematico rispetto agli asiatici americani (e gli afroamericani nel mezzo).
Questo studio ci dice pertanto che, mentre l’idea di “amore a prima vista” è popolare e condivisa, confessare l’amore al primo appuntamento è qualcosa che sembra allontanare e spaventare molte persone.
Quindi, se ti ritrovi a sperimentare forti sentimenti per qualcuno al primo appuntamento è fantastico, ma procedi con cautela quando si tratta di fare fin dall’inizio dichiarazioni d’amore.
Articolo tradotto da Beatrice Carrara dal sito:
https://www.sexandpsychology.com/blog/2022/2/14/how-would-you-feel-if-someone-said-i-love-you-on-the-first-date/
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