Viagra al femminile: presto una pillola dell’amore anche per lei
Flibanserin è il nome del nuovo farmaco, subito ribattezzato “il Viagra femminile”, per il calo del desiderio di lei. Dopo due bocciature, nel corso degli ultimi cinque anni, infatti la F.D.A., (Food and Drug Administration) il massimo organo americano competente in materia di alimenti e farmaci, è giunta all’approvazione del farmaco raccomandando alla casa farmaceutica, la Sprout Pharmaceutical, di limitare quanto più possibile gli effetti collaterali del medicinale, in particolare abbassamento della pressione sanguigna, stanchezza, nausea, possibili svenimenti e complicazioni cardiache. Se il parere positivo espresso dal comitato consultivo della F.D.A. verrà confermato, scadenza prevista per il mese di agosto, per la fine dell’estate potrebbe già essere disponibile in commercio la cosidetta “pillola rosa”.
La questione però divide sia l’opinione pubblica sia gli addetti ai lavori. Secondo la casa produttrice, e la lobby che la sostiene, si tratterebbe di una rivoluzione culturale oltre che medica, mentre sul versante opposto i medici, che finora hanno espresso parere contrario alla sua commercializzazione, la giudicano un inutile rischio. Le polemiche nel corso degli ultimi anni non sono di certo mancate e alcune associazioni a favore del viagra femminile hanno recentemente lanciato sul web una petizione contro la discriminazione tra uomini e donne in fatto di disfunzioni sessuali. Petizione che nel giro di poche ore ha raccolto circa 40 mila sottoscrizioni! Le bocciature degli ultimi anni avevano infatti suscitato forti proteste da parte delle associazioni femministe e l’accusa principale rivolta alla F.D.A. era stata quella di discriminare le donne, avendo approvato, a partire dal Viagra, molti medicinali pro-libido per gli uomini mentre venivano regolarmente cassati quelli per le donne.
Nello specifico il farmaco, testato su più di undicimila donne, era stato sperimentato nella cura della depressione, ottenendo scarsi risultati, rivelandosi invece valido per stimolare la libido femminile, soprattutto di donne che si trovavano a vivere il calo del desiderio nella fase antecedente la menopausa. Per la donna “la pillola rosa” agirebbe a livello cerebrale sui neurotrasmettitori, abbassando i livelli di serotonina e innalzando quelli di dopamina. Il Viagra femminile sarebbe perciò da assumere quotidianamente prima di andare a dormire. Assunto un quarto d’ora prima del rapporto, il prodotto potrebbe amplificare il desiderio per oltre due ore.
Coloro che si oppongo tendono a sottolineare come oramai sia scoppiata la viagra-mania al femminile. Dopo l’entrata in commercio negli Stati Uniti di un farmaco per il trattamento della dispareunia è arrivato l’annuncio della società Emotional brain che il prossimo anno metterà in commercio un farmaco per il trattamento del disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e negli scorsi mesi è stato annunciato l’arrivo anche di uno spray nasale a base di testosterone che garantirebbe l’orgasmo.
C’è chi ritiene che dietro quest’esplosione di interesse per il piacere femminile ci siano esigenze economiche e che il miliardo e mezzo di euro annuali del mercato del Viagra stia incoraggiando l’industria farmaceutica a orientarsi verso un settore vergine facendo in modo che qualsiasi aspetto della sessualità diventi qualcosa da medicalizzare e di specifico trattamento farmacologico. Nel complesso ed articolato mondo della sessualità ed in particolare per quanto riguarda le disfunzioni sessuali devono sempre essere tenute in considerazione altre componenti che potrebbero agire a favore o contro la risoluzione del problema: la relazione con il partner, gli eventi di vita, lo stress, la situazione familiare, la situazione lavorativa, la situazione economica, l’età, lo stile di vita, le fantasie, i desideri, le aspettative, ecc… Tutti aspetti che ricoprono un ruolo chiave nella lettura e comprensione del sintomo che solo rivolgendosi ad un professionista qualificato si è in grado di affrontare nel migliore dei modi.
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