Gli esseri umani sono onnivori sessuali per natura?
All’interno di una conferenza TED ufficiale è stato presentato dallo psicologo Christopher Ryan il suo discorso sulle radici preistoriche della sessualità umana. Tale presentazione nasce da un’idea che caratterizza la visione moderna delle relazioni, ossia che uomini e donne si sono sempre accoppiati in relazioni sessualmente esclusive. Così l’autore Christopher Ryan attraverso il suo discorso, attraverso alcuni esempi e prove e attraverso una sottile ironia che coinvolge l’intero pubblico della conferenza, afferma come gli esseri umani sono onnivori sessuali per natura, nella speranza che una comprensione più sfumata della sessualità possa porre fine alla discriminazione, alla vergogna e al tipo di aspettative irrealistiche che uccidono le relazioni.
L’assunto da cui parte Ryan è che noi esseri umani siamo imparentati con i primati più di quanto possiamo immaginare e quindi siamo molto più simili a loro anche e soprattutto nei nostri comportamenti. In particolar modo lo psicologo focalizza la sua attenzione e anche quella del suo pubblico in quale tipo di primato possiamo riconoscerci per quanto riguarda la nostra sessualità. Elaborando il discorso relativo al fatto che uomini e donne, sin dai tempi di Darwin, sono in una sorta di relazione di opposizione avvenuta mediante l’evoluzione della natura umana in cui gli uomini promettevano alle donne il loro status sociale, beni e servizi e queste ultime offrivano o promettevano in cambio la loro fedeltà, Ryan estende tale discorso alla sessualità umana affermando come essa si sia evoluta al fine di mantenere stabili i complessi sistemi delle reti sociali. Di conseguenza si potevano sperimentare relazioni sessuali in contrapposizione, dunque rapporti di coppia non esclusivi. Di conseguenza essere monogami nelle relazioni attuali non è una scelta sbagliata ma ciò non esclude il fatto che i nostri antenati fossero onnivori sessuali.
Alla fine del suo discorso all’interno della conferenza cita Edward Wilson, il quale afferma che innanzitutto la sessualità umana è uno strumento di legame e successivamente diviene uno strumento per la procreazione. Prende in considerazione tale ipotesi poiché egli sostiene che la nostra sessualità evoluta sia in contrasto con gli aspetti del mondo moderno. Infatti esiste una rilevante discrepanza tra quello che ci viene detto di provare e quello che proviamo realmente, generando così una quantità di inutili sofferenze. Importante quindi è avere una più aggiornata e accurata conoscenza della sessualità umana che ci porti ad una maggiore tolleranza di noi stessi e degli altri, una maggiore tolleranza verso tutte quelle relazioni non convenzionali, come unioni tra persone dello stesso sesso o legami poliamorosi e che si metta da parte l’idea che gli uomini abbiano un diritto innato e istintivo di controllare e monitorare il comportamento sessuale della donna.
Dunque obiettivo di tale discorso è quello di esporre il concetto secondo cui i segni e le nostre traiettorie evolutive e biologiche in qualche modo caratterizzano quello che è il nostro comportamento moderno, nel mondo attuale, di oggi, in questo caso relativo alla nostra sessualità. Per cui, il fatto di essere sposati con qualcuno o amare qualcuno, ma contemporaneamente sentirsi attratti da altre persone non è sinonimo del fatto che c’è qualcosa che non va all’interno del nostro matrimonio o addirittura in noi stessi, Ryan afferma semplicemente che tutto ciò costituisce desideri che fanno parte di ciascuno di noi e come tali vanno esplorati, e che ciò che è sbagliato è provare vergogna associata a tali desideri, motivo per il quale molte famiglie si sentono vulnerabili e spezzate a causa di credenze irrealistiche basate su una falsa visione delle sessualità umana.
A cura del Centro Integrato di Sessuologia IL PONTE (di Federica Franchini)
https://www.ted.com/talks/christopher_ryan_are_we_designed_to_be_sexual_omnivores/up-next
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