Le due fasi della malattia di La Peyronié
La malattia di La Peyroniè è una condizione medica caratterizzata da cicatrici localizzate sul pene che lo fanno piegare o curvare durante l’erezione.
Il corso della malattia prevede:
- Fase acuta;
- Fase cronica.
Queste due fasi hanno caratteristiche distinte e devono essere gestite in modo diverso, per questo è importante sapere come distinguere l’una dall’altra.
La fase acuta della malattia di La Peyroniè
In questa fase che dura dai 6 ai 12 mesi (solo rari casi fino ai 18 mesi), si presentano alcune modificazioni a livello del pene, tra cui:
- La formazione di tessuto cicatriziale sul pene. In questo momento della malattia i pazienti notano dei cambiamenti nella loro anatomia, nello specifico, il pene può iniziare a curvarsi o ad accorciarsi, -una curva esistente può diventare più pronunciata e/o può formarsi una deformità (ad esempio, una deformità a clessidra) -.
- Erezioni dolorose;
- Presenza di dolore anche in assenza di erezione.
La fase acuta dura dai 6 ai 12 mesi, ma in alcuni casi può variare fino ai 18 mesi.
Per quanto riguarda il trattamento, non è consigliato il ricorso alla chirurgia, poiché è probabile che l’aspetto del pene continui a modificarsi. Al contrario, alcuni esperti di salute sessuale maschile consigliano la terapia di trazione del pene, per ridurre l’entità della curvatura che si manifesta. Alla luce di queste contraddizioni, è importante rivolgersi al proprio medico per sapere qual è il percorso terapeutico più adatto alla singola persona.
La fase cronica della malattia di La Peyroniè
Se dopo 3-6 mesi non vi sono ulteriori cambiamenti nell’anatomia del pene la malattia viene considerata in fase cronica.
Quali sono in questo caso le ipotesi di trattamento?
- Terapia di trazione per raddirizzare il pene.
- Dispositivi per l’erezione, terapia iniettiva e correzione chirurgia.
Nel caso della chirurgia esistono diversi tipi di intervento:
- Metodo della plicatura; si intende l’uso di una sutura sul lato più lungo del pene per correggere la curva e raddrizzare il pene. Sebbene sia generalmente efficace, questo metodo comporta di solito un accorciamento del pene.
- Metodo dell’incisione e dell’innesto; in questo caso il chirurgo pratica incisioni nel tessuto cicatriziale per consentirgli di allungarsi e utilizza altri tessuti o materiali per coprire le incisioni. Questa opzione può non accorciare il pene rispetto alla procedura di plicatura, ma presenta un rischio maggiore di causare disfunzione erettile (DE).
Infine, i pazienti che presentano entrambe le condizioni (Peyroniè e disfunzione erettile), possono prendere in considerazione la possibilità di sottoporsi a un impianto penieno per migliorare la funzione erettile e correggere la curvatura del pene, se necessario. L’impianto penieno è un dispositivo che viene inserito chirurgicamente nel pene e che consente di ottenere erezioni su richiesta gonfiando il dispositivo con una pompa (protesi peniena gonfiabile) o manovrando aste semirigide lontano dal corpo.
Articolo tradotto e adattato dalla dottoressa Anna Ilenia Fotia dal sito:
https://www.issm.info/sexual-health-qa/what-are-the-two-phases-of-peyronie-s-diseas.
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