Aiuto, non ho più l’orgasmo vaginale!
Salve, scrivo per raccontare un problema che ormai vivo da qualche anno. Ho 35 anni e in tutte le mie storie non ho mai avuto problemi nell’ambito sessuale, riuscendo sempre a raggiungere l’orgasmo con la sola penetrazione. Ora da circa due anni non riesco più a provare questa meravigliosa sensazione a causa di un’insensibilità nella penetrazione. Tre anni fa ho avuto una storia con un ragazzo e anche con lui nessuna difficoltà a raggiungere l’orgasmo, poi però, a seguito di una terribile tragedia, ho perso una persona cara a cui ero tremendamente legata e da quel momento non sono più riuscita a provare nulla durante la penetrazione. Da allora per poter provare piacere (e quindi arrivare all’orgasmo) dovevo assolutamente farmi stimolare il clitoride. La storia è finita ma circa sei mesi dopo conobbi un ragazzo di cui mi innamorai follemente e nonostante tutto, dopo avere provato qualsiasi posizione, anche con lui non sono mai riuscita a sentire niente. Adesso – a distanza di un anno – stiamo ancora insieme, ma, ahimè, le cose non sono cambiate affatto … Ho pensato ad un problema fisico, ma se fosse quello non dovrei avvertire nulla, giusto? Eppure se mi stimolo il clitoride o se lui mi pratica sesso orale riesco ad arrivare al piacere addirittura più volte consecutivamente! Non riesco proprio a capire questa situazione. Purtroppo l’orgasmo vaginale per me è molto più bello ed intenso, quindi non mi sento appagata del tutto e questa cosa fa soffrire entrambi. Come posso fare? Cosa mi è successo? Grazie.
Antonella
Gentile Antonella, grazie per la sua domanda. Da quello che ci ha raccontato sembra che ad un certo punto della sua vita abbia perso la capacità di provare piacere in seguito a stimolazione vaginale. L’orgasmo femminile è un argomento senza dubbio complesso, una manifestazione soggettiva con un’estrema variabilità di espressioni, influenzata da componenti biologiche, psicologiche e relazionali, così come ogni altro aspetto della sessualità umana. Come la sua domanda ci permette di sottolineare, nella donna il culmine del piacere può essere raggiunto attraverso una stimolazione “esterna” (del clitoride) o attraverso la penetrazione. In questo secondo caso sarebbe la pressione del pene sulle pareti vaginali a provocare piacere anche se sempre più studi affermano che sia comunque la stimolazione del clitoride (sia nella sua parte visibile sia in quella più interna) a provocare l’orgasmo. Da un punto di vista fisiologico nell’orgasmo clitorideo e in quello vaginale le contrazioni sono le stesse, ma la differenza sostanziale è che nel primo caso queste si verificano “a vuoto”, mentre nel secondo l’orgasmo avviene attraverso la penetrazione di un pene (o di vibratori o dita) e perciò le contrazioni fanno presa su di esso, modificando la sensazione. Al di là del meccanismo fisiologico, per il raggiungimento del piacere orgasmico risulta estremamente importante la componente psico-affettiva, la capacità di lasciarsi andare e di abbandonarsi, assieme ai vissuti e ai significati correlati alla penetrazione. Dalla sua storia emergono esperienze sessuali positive nella quali la penetrazione è stata vissuta bene sia a livello fisico sia a livello psicologico (anzi a tutt’oggi rappresenta una condizione desiderata e connotata molto positivamente). Come giustamente nota, anche in virtù di tali esperienze passate positive, sembrerebbe possibile escludere un problema di tipo fisico (anche se per averne la certezza è opportuna un’indagine di tipo medico) o prettamente relazionale (visto che si è presentato in più di una relazione, non sembrerebbe essere legato ad un problema specifico della coppia in cui si è presentato, tuttavia anche questo aspetto necessiterebbe di ulteriori approfondimenti, come per esempio la reazione del partner o anche le modalità con cui si svolgeva il rapporto sessuale). Andando a valutare l’origine del problema da lei riferito, dal suo racconto vediamo che tutto è iniziato in seguito ad un evento per lei molto doloroso e traumatico, ovvero la perdita di una persona cara. E’ possibile che questa “terribile tragedia” possa aver provocato in lei un blocco emotivo, una tensione e una difficoltà a lasciarsi andare al piacere (che si evidenzia particolarmente nella penetrazione). Per questo, per poter provare a rispondere alla sua domanda sul perché non riesce a provare più nulla, sarebbe importante esplorare i vissuti legati a tale perdita e cosa abbia significato per lei. E’ inoltre importante sottolineare che l’aspettativa orgasmica accresce l’ansia e questa stessa finisce per allontanare e contrastare l’orgasmo stesso, innescando così un circolo vizioso che peggiora la situazione. Cosa fare per sentirsi più appagata? A livello generale, le potremo suggerire quella che viene chiamata “manovra ponte”, che consiste nel farsi stimolare dal partner il clitoride durante la penetrazione, e la pratica di esercizi (come ad esempio gli esercizi di Kegel) che rafforzano il muscolo elevatore dell’ano, e in particolare il muscolo pubococcigeo, che circonda la vagina e dal quale dipende la componente “motoria” del riflesso orgasmico stesso.
Saluti
Dott.ssa Giulia Fioravanti – psicoterapeuta sessuologa
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