Ipersessualità vs alto desiderio: un’indagine scientifica
Il concetto dell’ipersessualità è stato accompagnato negli ultimi anni da dibattiti feroci e conclusioni contrastanti circa la sua natura. Oggigiorno con il termine ipersessualità o dipendenza sessuale (sex addiction) siamo soliti indicare un fenomeno psicologico e comportamentale nel quale la persona sperimenta un bisogno patologico di avere rapporti sessuali o di pensare al sesso manifestando quindi una dipendenza dall’attività sessuale.
Tuttavia non si è ancora giunti ad una comprensione e definizione univoca del fenomeno, tant’è che l’ipersessualità non rientra fra le categorie diagnostiche del DSM-V (l’edizione più aggiornata del manuale per le diagnosi psichiatriche).
La dipendenza sessuale rientrerebbe invece secondo alcuni nella categoria delle dipendenze senza sostanze, comportamenti patologici che comprendono attività comuni come il cibo, il gioco d’azzardo, il lavoro, lo shopping. In passato erano stati coniati termini per riferirsi agli atteggiamenti sessuali patologici di uomini e donne, rispettivamente satiriasi e ninfomania, nei quali si evidenziava un notevole impiego di tempo per soddisfare le fantasie, gli impulsi o i comportamenti sessuali, con conseguenze problematiche nella sfera lavorativa, sociale, familiare e affettiva.
Anche se la ricerca in materia è ancora nella sua fase iniziale, ed il concetto dell’ipersessualità rimane in gran parte da definire, una delle questioni che ne agevolerebbe la comprensione è la potenziale sovrapposizione tra ipersessualità e alto desiderio sessuale.
Questo è quantomeno hanno pensato un gruppo di ricercatori portoghesi e croati in un recente studio apparso sul Journal of Sexual Medicine (1). Gli studiosi hanno infatti tentato di fare luce su questo aspetto andando ad indagare il legame tra sessualità problematica e desiderio sessuale. Il metodo utilizzato per la ricerca è stato quello del sondaggio online condotto su un campione di popolazione croata.
Gli elementi su cui si sono concentrati i ricercatori sono stati il desiderio sessuale, la frequenza di attività sessuale, la percezione di controllo sulla propria sessualità e le conseguenze negative collegate ai propri comportamenti sessuali. I dati ottenuti sono stati analizzati in base al sesso e a determinate caratteristiche psicosociali: come la religiosità, gli atteggiamenti verso la pornografia e la presenza di condizioni psicopatologiche.
I risultati emersi hanno mostrato l’esistenza di due gruppi significativi all’interno del campione, uno centrato su una sessualità problematica, in cui una maggiore mancanza di controllo sulla propria sessualità si collegava a conseguenze negative (gruppo controllo/conseguenze), l’altro invece meno problematico, in cui un alto desiderio sessuale aveva come conseguenza una frequente attività sessuale (gruppo desiderio/attività). Confrontati a livello psicosociale il primo gruppo (controllo/conseguenze) evidenziava anche una maggiore presenza di condizioni psicopatologiche e di atteggiamenti moralizzanti verso la sessualità. La conclusione a cui il gruppo di ricercatori è arrivato, benché ritengono che vi sia ancora molto da approfondire in materia, è di fare un distinguo fra ipersessualità problematica e alto desiderio sessuale, evidenziando come quest’ultimo non sia la causa da cui originerebbe un’ipersessualità problematica.
I ricercatori suggeriscono di fatto che per comprendere il fenomeno dell’iperattività sessuale dovrebbe essere più corretto indagare la soggettiva percezione di mancanza di controllo sessuale e gli aspetti moralizzanti associati alla sessualità. Il fenomeno è cresciuto molto negli ultimi anni anche grazie alla diffusione via web di contenuti a sfondo sessuale (cyber sex), che ha visto nel corso del tempo emergere una serie di comportamenti sessuali che abbracciano tutto l’arco dei comportamenti sessuali disponibili, dall’asessualità all’ipersessualità.
Come ricordato in precedenza, se per alcuni è oramai necessario includere tale fenomeno fra i disturbi mentali conclamati per altri rimane necessario approfondire le indagini evitando il rischio di etichettare disturbi determinate fantasie, impulsi o comportamenti che sono solamente contrari al comune senso morale.
Per rimanere aggiornati sulle SexNews, sulla rubrica Botta&Risposta, sui seminari e sulle varie iniziative del Centro, iscrivetevi alla newsletter cliccando qui.
(1) Carvalho J, Štulhofer A, Vieira AL, and Jurin T. – Hypersexuality and high sexual desire: Exploring the structure of problematic sexuality. – J Sex Med 2015;12:1356–1367.
Lascia un commento