Come funziona il consenso nelle orge?
Quando si parla di sesso, si pensa sempre ad un rapporto che avviene fra due persone. Anche se questo è vero, ci possono essere altre possibilità: per esempio, si può avere un rapporto a tre, o partecipare a delle orge. La domanda che sorge spontanea è la seguente: come funziona il consenso nelle orge, quando sono coinvolte più di due persone?
Intuitivamente, si potrebbe pensare che essendoci molte più persone sia meno probabile che qualcuno tenti di superare i limiti. Inoltre, più persone presenti significa più testimoni. In realtà non è detto che queste due cose accadano. Basti pensare all’effetto spettatore che implica appunto che più persone ci sono che assistono ad un crimine, meno è probabile che la vittima riceva aiuto. Questo a causa della diffusione della responsabilità.
Inoltre può essere difficile rendersi conto di una violazione del consenso nelle orge perché ci sono molti stimoli che catturano l’attenzione. Durante il sesso di gruppo si può essere in uno stato di sovraccarico sensoriale tale che diventa difficile notare se qualcuno sta tentando di comunicare una mancanza di consenso, soprattutto se non verbalmente; oppure tale sovraccarico potrebbe ridurre i processi cognitivi necessari a capire quando ci troviamo in una situazione di emergenza.
Ma anche se qualcuno riuscisse a notare una violazione del consenso, non è detto che questa persona desideri esporsi e ammettere di aver partecipato ad un’orgia, per testimoniare l’accaduto.
Risulta dunque necessario stabilire come possa essere comunicato il consenso. Kathryn Klement, professore di psicologia e Dr. Kate Frank, antropologo, hanno studiato le dinamiche del sesso di gruppo elaborando alcune linee guida:
- Prima di partecipare ad un’orgia è sempre consigliabile venire “preparati” e fare delle ricerche sull’argomento. Infatti, per chi è nuovo rispetto l’argomento il Dott. Klement suggerisce di iniziare con la lettura di un manuale per esempio “la Zoccola Etica” e in seguito partecipare al sesso di gruppo come spettatore in modo da iniziare a capire quali sono le strategie che possono essere utilizzate per negoziare il consenso nelle orge. Molte persone infatti non hanno un copione per il sesso di gruppo e l’osservazione può fornire un buon punto d’inizio per comprendere le regole e le considerazioni da fare prima di partecipare ad un’orgia.
- Stabilire regole e limiti da imporre durante l’orgia, oltre che a pensare anche ad una parola di sicurezza (come fa chi pratica BDSM) da dire in caso non si voglia continuare o ci si senta in pericolo. In un ambiente sicuro, una persona si deve sentire libera di dire no in ogni momento ritenuto necessario.
- In ogni caso, che tu sia interessato alle orge o ad un rapporto sessuale con il/la proprio/a partner, è necessario mettere al centro la comunicazione. Magari, parlare troppo o comunque nel momento non opportuno potrebbe rovinare l’atmosfera e l’eccitazione, ma è comunque fondamentale. Per questo il Dott. Klement suggerisce di usare la comunicazione come una forma di preliminari: “Cosa vorresti che i tuoi partner ti facessero? Cosa desidereresti fare ai tuoi partner?” (puoi trovare altri esempi qui). Può anche essere utile di tanto in tanto controllare che tutti i partecipanti siano a loro agio. “E’ meglio parlare un po’ troppo che avere o far avere una pessima esperienza a qualcuno” afferma il Dott. Klement
- Inoltre, favorendo un’educazione sessuale completa, è possibile fornire agli individui i mezzi per parlare senza imbarazzo dei propri desideri o fantasie sessuali. Insegnare alle persone, già da giovanissimi, a parlare apertamente del sesso (con modalità adatte all’eta) significa renderli capaci in futuro sia di divertirsi che di chiedere aiuto in caso di bisogno.
Articolo adattato da: https://www.lehmiller.com/blog/2018/9/24/how-does-consent-work-in-an-orgy (traduzione italiana a cura di Massimo Ducci)
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