Desideri più vicinanza di quella che ricevi nella tua relazione?
Se pensate a tutti i modi in cui voi e il vostro partner potete andare d’accordo, potreste essere capaci di fare una lista di interessi, valori e visioni della vita comuni. Eppure, “il grosso” di ciò che conta davvero potrebbe non apparire in questa lista.
L’intimità è uno di quei fattori chiave che può promuovere la salute della relazione. Sebbene vi siano molti modi per definire questa qualità forse elusiva, il desiderio di vicinanza sembra essere ciò che forma un elemento base. Come riassunto da Sebastian Pusch e colleghi della Friedrich-Schiller-Universität, “la vicinanza rappresenta il grado in cui gli individui espandono il proprio concetto di Sé per incorporare le risorse, identità e prospettive del partner.” É difficile pensare ad una maniera migliore di definire la vicinanza. Immaginare la propria identità integrata con quella del partner (pur lasciandone un po’ per sé) sicuramente cattura questo senso di connessione fondamentale.
Cosa succede quando le coppie vogliono un grado diverso di vicinanza?
Tutto ciò è molto bello, potreste dire, ma cosa succede nel caso voi e il vostro partner abbiate un concetto diverso di intimità? Forse immaginate la vostra vita insieme come una vita veramente “insieme”, in cui vi impegnate principalmente l’uno con l’altro (e, naturalmente, con i figli che ci sono in casa). Tuttavia, forse, il vostro partner richiede che la vostra vita insieme debba includere molto tempo da passare per conto proprio. Queste differenze di vedute sulla vicinanza relazionale è possibile che siano in corso da un po’ di tempo nella vostra relazione ed essere una fonte costante di tensione. In qualche maniera magari avete trovato dei compromessi, ma la tensione potrebbe essere rimasta.
Pusch e collaboratori affermano che queste discrepanze possono erodere la qualità di una relazione. Anche se le persone rimangono insieme in queste condizioni, ogni partner può desiderare per una similarità maggiore in questa importante dimensione. Esistono ricerche precedenti che dimostrano l’effetto dannoso di differenti livelli di vicinanza sulla qualità della relazione, ma esiste solo dalla prospettiva di uno dei due partner nella coppia. Il team di ricerca della Friedrich-Schiller-Universität ha deciso di tenere in considerazione le discrepanze sulla vicinanza dal punto di vista di entrambi i partner nella diade.
Prima di addentrarci nei dettagli dello studio, bisogna prima considerare i diversi tipi di corrispondenza e non corrispondenza fra coppie nei livelli di vicinanza desiderata. In una “discrepanza negativa di vicinanza”, le persone desiderano più vicinanza rispetto a quella che già esiste nella coppia. Una “discrepanza positiva di vicinanza” descrive la situazione nella quale le persone vogliono invece meno vicinanza di quella che hanno. La terza opzione è il tipo “giusto” di accoppiamento, ovvero quello nel quale i partner hanno il giusto livello di vicinanza desiderato.
Pensando a queste possibili combinazioni, dove pensate vi collochereste? E il vostro partner? E per aggiungere più complessità fra le opzioni, ed è qui che interviene la ricerca diadica, pensate che il vostro partner valuterebbe la vicinanza della relazione in senso positivo, negativo o nella giusta combinazione?
Test sulla corrispondenza di vicinanza tra partner
Il fatto che “le esperienze di vicinanza siano diadiche ed interdipendenti” è alla base dell’approccio diadico del gruppo di ricerca tedesco. Il loro campione di 748 coppie, parte di uno studio familiare in corso, aveva un’età media di 32 anni ed erano state insieme in media circa 8 anni. Il loro metodo analitico è chiamato “Response Surface Analysis (RSA)” nel quale il livello desiderato e il livello percepito di vicinanza di entrambi i partner è stato mappato uno sull’altro in un form di tre dimensioni. Anziché limitarsi a confrontare le medie, quindi, gli autori sono stati in grado di costruire la forma dei data points partner per partner.
Passando ai metodi di studio, potrebbe essere interessante vedere come potreste rispondere. La misura “Inclusione dell’altro nel sé” consiste in una scala visiva in cui si sceglie, tra una serie di cerchi sempre più sovrapposti, la configurazione che rappresenta quanto ci si sente vicini al partner (vicinanza effettiva) e, separatamente, quanto si vorrebbe essere vicini (vicinanza desiderata). Potreste anche condurre un esperimento di pensiero per vedere come pensate che il vostro partner risponderebbe (o potreste chiederglielo direttamente).
Una serie di questionari sulla soddisfazione relazionale ha analizzato aspetti delle relazioni come la soddisfazione sessuale, la felicità, la solitudine, i livelli percepiti di supporto, l’impegno e il grado di self-disclosure (ad esempio “quanto spesso dici al tuo partner cosa pensi?”).
Fra le coppie tedesche nello studio, la prima analisi di punteggi semplici sulle misure basate sul cerchio prima citato mostra come entrambi i partner all’interno della coppia (tutte queste erano coppie uomo-donna) sperimentavano meno vicinanza di quella che desideravano. Tuttavia, questo dato complessivo non coglie il fatto che ci sono state ampie variazioni, con la maggior parte delle coppie (55%) che non hanno registrato alcuna discrepanza di vicinanza. Un altro 40% ha riportato una discrepanza di vicinanza negativa e solo il 5% ha mostrato discrepanze di vicinanza positive. Questi dati possono aiutarvi a valutare la vostra posizione rispetto a questo campione, i cui dati sono simili a quelli riportati da altri ricercatori, secondo gli autori.
Venendo ora all’aspetto dello studio circa la soddisfazione nella relazione, c’era un effetto predittivo diretto sulla discrepanza negativa della relazione in entrambi i partner, indipendentemente da quanto riportato dall’altro partner. Approfondendo i risultati più nel dettaglio e citando altri studi, gli autori suggeriscono che “i propri sforzi di vicinanza (come mostrare affetto al partner) devono essere corrisposti perché si crei intimità e connessione.
Nonostante la mole di dati suggerisca che le discrepanze negative siano più comuni di quelle positive, gli autori ipotizzano che sia ancora possibile che si verifichino in una coppia discrepanze positive di vicinanza quotidianamente. Potreste desiderare del tempo da soli e, nel caso non lo otteniate, sentirvi un po ‘turbati, ma è più facile da gestire rispetto al desiderio costante di un partner relativamente distante.
Mettere all’opera l’equazione di prossimità
Questo studio comprensivo ed innovativo di una caratteristica di base della qualità della relazione può fornirvi qualche idea nel caso sentiate il dolore di volere più di quanto otteniate dal vostro partner. Può essere frustrante e doloroso sentirsi esclusi dal partner quando non c’è nulla che possiate fare per cambiare le cose. Ad ogni modo, il compito dei cerchi può darvi un nuovo modo di approcciarvi a questa dimensione fondamentale della relazione con il vostro partner. Magari potreste scoprire quale è la sua posizione rispetto alla rappresentazione reale e a quella ideale della vostra relazione.
Come implicazione dei loro risultati, gli autori suggeriscono anche che può essere utile identificare le situazioni e i comportamenti che servono a manifestare le discrepanze di vicinanza. Se voi ed il vostro partner riuscite ad identificare specifici tipi di eventi che conducono uno di voi a ritirarsi, ciò può aiutarvi a capire in anticipo quando è meglio stare alla larga per non sentire il peso del rifiuto. Allo stesso tempo, potete anche imparare a identificare quali comportamenti indicano che è tempo di darsi un po’di spazio a vicenda. Riconoscere che queste variazioni sono normali e salutari può darvi ad entrambi la prospettiva di non immaginare il peggio quando il vostro partner vi chiede del tempo da passare da solo. Alcune persone, non importa quanto vicine, hanno bisogno di staccare la spina finché non sono pronte a riprendere il rapporto con il partner.
In sintesi, le persone hanno preferenze diverse circa la vicinanza, e le probabilità suggeriscono come voi possiate volere di più di ciò che avete ora. Comunque, imparando ad interpretare i segnali dell’altro, è possibile portare questi livelli in una congruenza sempre maggiore nel tempo.
Articolo tradotto e adattato dal dottor Leonardo Santoni dal sito:
www.psychologytoday.com/intl/blog/fulfillment-at-any-age/202312/do-you-want-more-closeness-than-you-get-in-your-relationship
Bibliografia
Pusch, S., Neyer, F. J., & Hagemeyer, B. (2023). Closeness discrepancies in couple relationships: A dyadic response surface analysis. Personality and Social Psychology Bulletin, 49(12), 1709–1722.
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